Centro Comune di Ricerca (CCR) – Ispra (VA)

Le attività per lo sviluppo di un Centro di ricerca nucleare a Ispra (VA) iniziarono nel 1958 dall’allora Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN) con la costruzione del reattore "Ispra-1", completato e reso operativo nel 1959. In seguito, il Governo italiano, nell’ambito degli impegni derivanti dalla firma del trattato Euratom (firmato a Roma nel 1957), decise di trasferire il sito di Ispra all’Euratom, con un accordo firmato nel luglio 1959, divenuto poi legge dello stato italiano nell’agosto 1960.

Il CCR di Ispra ospita oggi diverse attività di ricerca nei settori ambiente e sostenibilità, salute e protezione dei consumatori, protezione e sicurezza dei cittadini, energia, trasporti, sicurezza e protezione delle istallazioni nucleari. Svolge, inoltre, attività di disattivazione nucleare delle proprie installazioni e di sviluppo delle “salvaguardie” nucleari, per il quale da sempre occupa una posizione di leader in ambito internazionale.

Tutti gli impianti nucleari presenti sul sito di Ispra sono mantenuti in uno stato di conservazione in sicurezza e sono in fase avanzata di caratterizzazione in attesa di dare corso al loro smantellamento, fino al raggiungimento del “green field” (rilascio del sito senza vincoli di natura radiologica). Le relative attività di smantellamento sono soggette al sistema di regolamentazione stabilito nella legislazione italiana.

Per quanto riguarda la disattivazione e lo smantellamento del reattore Ispra-1, tali attività saranno eseguite dal Governo italiano tramite la Sogin S.p.A., in base all’Accordo transattivo del 2009 tra l’Italia e la Commissione europea e ai sensi della Legge 8 maggio 2019, n.40, di ratifica di tale Accordo

Link al sito: https://ec.europa.eu/jrc/en

 


Ultimo aggiornamento 24.05.2023