Amministrazione Ambientale Marittima

Il Mar Mediterraneo è un mare semichiuso, collegato agli oceani dagli Stretti di Suez e di Gibilterra, con un lentissimo ricambio delle acque (le sole acque superficiali impiegano mediamente oltre un secolo per rinnovarsi). La massa d’acqua ha profondità media di 1.500 metri con punte di 4.000 metri. Lo sviluppo costiero è di ben 46.000 Km, isole comprese. La superficie del Mar Mediterraneo è di 2,5 milioni di Km² e costituisce circa l’1% della superficie di tutti i mari.

In questo mare, delicato e di dimensioni limitate, transita all’incirca il 25% del traffico mondiale di idrocarburi, petrolio e suoi derivati (in alcuni periodi anche il 30%), cioè quasi 400 milioni di tonnellate annue di idrocarburi, con rischi elevatissimi per l’ambiente marino in caso di incidenti e sversamenti in mare.

Quasi il 70% dell’intera movimentazione di idrocarburi nei nostri porti nazionali si concentra a Cagliari, Genova, Augusta e Trieste. Le fonti di inquinamento marino da idrocarburi sono dovuti a navi che trasportano prodotti petroliferi e a piattaforme offshore, impianti costieri di raffinazione, condotte sottomarine, ecc..

Da quanto sopra esposto si evince quanto sia importante la prevenzione degli inquinamenti marini nel Mar Mediterraneo e in Italia la capacità di risposta per il confinamento e la rimozione dei prodotti inquinanti nel caso di incidenti.

Prevenzione degli inquinamenti marini da idrocarburi e altre sostanze trasportate via mare

L’Italia aderisce a norme internazionali e accordi che mirano alla protezione del mare e della biodiversità marina, alcuni dei quali sono oggetto di normative dell’Unione europea.

La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (United Nation Convention on the Law of the Sea - UNCLOS) è il principale strumento giuridico internazionale sul diritto del mare e  per la regolamentazione dei suoi usi, quali la navigazione e lo sfruttamento delle risorse marine. Questa convenzione prevede l’obbligo generale di proteggere l’ambiente marino e di assicurare le attività condotte sotto la giurisdizione di una Parte contraente (Paese che aderisce alla Convenzione) siano compatibili con la protezione del mare anche al di là delle acque territoriali.

Per quello che concerne la protezione dell’ambiente  marino dagli inquinamenti connessi alla navigazione,  va  inoltre considerata come particolarmente rilevante l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO),  l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per il trasporto Marittimo, nel cui ambito sono state definite una serie di convenzioni internazionali per la tutela degli ecosistemi marini dalle pressioni e dagli impatti causati dal trasporto marittimo attraverso norme che regolamentano le attività collegate all’esercizio della nave e, in particolare, quelle che possono costituire possibili minacce per gli ecosistemi marini e costieri.

 

International Maritime Organization (IMO)

L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO – International Maritime Organization) è stata istituita a seguito dell’adozione della Convenzione internazionale marittima di Ginevra del 1948, volta a promuovere la cooperazione marittima tra i Paesi membri e a garantire la sicurezza della navigazione e la protezione dell’ambiente marino. Ad essa aderiscono attualmente 170 Paesi membri e ha sede a Londra.

L’IMO promuove l’elaborazione e l’adozione di convenzioni e accordi su materie relative alla navigazione e al trasporto via mare dei passeggeri e delle merci.  

In tale ambito sono stati concordate le seguenti Convenzioni/Protocolli vincolanti:

1.    Convenzione Internazionale per la prevenzione dell’inquinamento proveniente dal settore marittimo (Convenzione MARPOL 73/78)

Circolari relative alla convenzione MARPOL

2.    Convenzione internazionale relativa all'intervento in alto mare in caso di sinistro da inquinamento da idrocarburi (Convenzione sull’intervento in alto mare)

3.    Convenzione sulla prevenzione dell'inquinamento marino dovuto allo scarico di rifiuti e altre materie (Convenzione di Londra del 1972

4.    Convenzione internazionale sulla pianificazione, la risposta e la cooperazione in caso di inquinamento da idrocarburi

5.    Protocollo sulla pianificazione, risposta e cooperazione in caso di inquinamento dovuto a sostanze pericolose e nocive (Protocollo di Londra del 1996)

6.    Convenzione internazionale sul controllo dei sistemi antivegetativi nocivi sulle navi (Convenzione Antifouling)

    Circolari relative alla convenzione antifouling

7.    Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi (Convenzione Ballast Water)

    Circolari relative alla convenzione Ballast Water

8.    Convenzione internazionale di Hong Kong per il riciclaggio sicuro ed ecocompatibile delle navi (Ship Recycling Convention)

L’Italia, membro del Consiglio, fa parte del gruppo dei 10 Paesi maggiormente attivi sul tema della navigazione marittima. L’Italia figura tra gli Stati che hanno ratificato il maggior numero di convenzioni/protocolli attualmente in vigore nel settore del trasporto marittimo e possiede una flotta ampiamente rinnovata e tecnologicamente avanzata, garanzia di sicurezza della navigazione e di tutela dell’ecosistema marino.

 

Risoluzioni e Circolari

Tutte le risoluzioni e circolari relativi all’Amministrazione ambientale marittima possono essere reperite anche qui.

Le circolari emesse dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto possono essere reperite qui.

 

Comunicazioni all’Amministrazione Ambientale Marittima

Qualsiasi comunicazione all’Amministrazione Ambientale Marittima deve essere trasmessa, ai sensi della circolare “Trasmissione comunicazioni all’Amministrazione” e s.m.i., all’indirizzo di posta elettronica certificata PNM@Pec.mase.Gov.it.

Eventuali quesiti possono essere anticipati all’indirizzo di posta elettronica PNM-7@mase.gov.it.

 

 


Ultimo aggiornamento 03.04.2024