I rifiuti radioattivi provenienti dai vari impieghi dell’energia nucleare presentano caratteristiche qualitative e quantitative variabili entro limiti piuttosto estesi. È quindi necessaria una loro classificazione in relazione:
- ai danni o agli inconvenienti che i rifiuti possono causare all’uomo e all’ambiente;
- al tipo di provvedimenti da adottare per il loro smaltimento.
In linea con gli standard internazionali, in Italia i rifiuti radioattivi sono classificati secondo quanto indicato dal decreto interministeriale del 7 agosto 2015, che fornisce una suddivisione dei rifiuti sia sulla base delle condizioni e/o concentrazioni di attività che in funzione della loro destinazione finale, come di seguito riportato:
- a vita media molto breve;
- di attività molto bassa;
- di bassa attività;
- di media attività;
- di alta attività.