Proteggere i chirotteri è una necessità sempre più stringente. Le alterazioni all’ambiente naturale da noi provocate hanno causato e stanno causando una drastica riduzione delle popolazioni.
L’utilizzo di pesticidi in agricoltura che avvelena il loro cibo (insetti), lo sfruttamento sempre più intensivo dei boschi per ricavare legname e quello turistico delle grotte, provocano la perdita di buona parte dei rifugi.
Le tecniche di agricoltura intensiva, oltre a provocare l’inquinamento delle acque interne con conseguente estinzione locale di molte specie di insetti, modificano drasticamente il paesaggio con perdita di vegetazione ripariale e siepi che invece rappresentano elementi importantissimi, che aiutano i pipistrelli a spostarsi dai siti di rifugio ai luoghi di alimentazione, o da un rifugio invernale ad uno estivo.
Come vengono protetti
Le norma riguardanti i chirotteri attualmente in vigore, relative al generale contesto nazionale, sono contenute nella legge quadro in materia di fauna selvatica e attività venatoria (L. 11 febbraio 1992, n. 157: "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"), in convenzioni e accordi internazionali di cui l’Italia è parte contraente (in particolare la convenzione di Berna "relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa", la convenzione di Bonn "sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica" e "L’accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei", rispettivamente resi esecutivi in Italia dalle Leggi: 5 agosto 1981, n. 503; 25 gennaio 1983, n. 42 e 27 maggio 2005, n. 104) e della direttiva comunitaria 92/43/CEE "relativa alla conservazione delgi habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica" (attuata in via regolamentare col D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, integrato e modificato dal D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120).
Ai chirotteri si applicano inoltre le prescrizioni della normativa in materia di danno ambientale (Direttiva 2004/35/CE "sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale"; Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "norme in materia ambientale", parte VI).
Come contribuire alla conservazione dei chirotteri
Ciascuno di noi può contribuire a proteggere questi delicati ma preziosi animali, a partire dalla azioni quotidiane di ogni giorno o con piccoli accorgimenti che possano facilitare la loro sopravvivenza.
Chi e come
Organismi internazionali e nazionali che operano per la protezione dei chirotteri.
- EUROBATS: l'accordo per la conservazione delle popolazioni di chirotteri europei
- EUROBATS (English version)
- Attività del Ministero
- Università, enti di ricerca, associazioni e altri soggetti impegnati nello studio e tutela dei chirotteri
- Progetti LIFE Natura per i chirotteri
- Segnalazioni dal mondo dei chirotteri
Pubblicazioni
Alcune pubblicazioni sui pipistrelli curate dal Ministero scaricabili in formato elettronico.