LIFE Natura e biodiversità
LIFE REDUNE (Università Ca' Foscari Venezia). Un’intensa pressione antropica, in primis il turismo, associata a un utilizzo non sostenibile della costa, ha seriamente compromesso la funzionalità ecologica dei sistemi dunali, provocando la perdita di specie e habitat naturali, la diffusione di specie aliene, la perdita della naturale articolazione del paesaggio costiero, nonché la riduzione della resilienza dell’intero ecosistema. L’obiettivo di LIFE REDUNE è ripristinare e mantenere l’integrità ecologica di 5 habitat dunali e delle popolazioni di Stipa veneta (specie prioritaria ed endemica dei sistemi dunali dell’Italia nord-orientale) in 4 siti Natura 2000 presenti lungo la costa adriatica, attraverso l’uso di un approccio ecosistemico che considera tutte le componenti coinvolte (attività umane, habitat, specie e processi fisici).
Sito web: http://www.liferedune.it/
LIFE EGYPTIAN VULTURE (e-distribuzione S.p.A.). Il progetto ha lo scopo di migliorare la conservazione del capovaccaio, Neophron percnopterus, un piccolo avvoltoio che in Italia rappresenta la specie avifaunistica a maggiore rischio di estinzione. Nel 2015 in alcune regione del Sud (Basilicata, Calabria e Sicilia) sono state censite solo otto coppie riproduttive dell’avvoltoio egiziano. Il capovaccaio sopravvive anche nelle isole Canarie dove è costretto ad affrontare le minacce di avvelenamento, bracconaggio e collisione con le linee elettriche. Life Egyptian Vulture si prefigge di realizzare sia in Italia sia nelle Canarie una serie di interventi finalizzati a favorire la crescita demografica del piccolo avvoltoio, ampliando gli areali di nidificazione e rendendo più sicura la migrazione degli esemplari.
Sito web:https://www.lifegyptianvulture.it/
LIFE LAGOON REFRESH (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Negli ultimi decenni le lagune costiere sono diminuite significativamente a causa delle attività umane. Sebbene siano considerate habitat naturali prioritari ai sensi della Direttiva Habitat, molte di esse versano in uno stato di conservazione “sfavorevole”. Il progetto intende ripristinare, nel SIC “Laguna Superiore di Venezia” (IT3250031), l’ambiente ecotonale tipico delle lagune microtidali, caratterizzato da un marcato gradiente salino e da ampie superfici intertidali vegetate da canneto (principalmente Phragmites australis). Nello specifico, LIFE LAGOON REFRESH prevede l’immissione di acqua dolce dal Fiume Sile alla Laguna di Venezia, per ripristinare il gradiente salino, ricreare l’habitat a canneto, migliorare l’ambiente lagunare e la sua biodiversità (con riferimento anche a specie ornitiche e ittiche di particolare interesse conservazionistico).
Sito web: http://www.lifelagoonrefresh.eu/
ROC-POP-LIFE (Università degli Studi di Trieste). Il genere di alghe brune Cystoseira, che raggruppa una trentina di specie diverse, per lo più endemiche del Mediterraneo, svolge un ruolo chiave nella conservazione dell’ambiente marino, incrementando l’eterogeneità spaziale e la biodiversità, supportando le catene trofiche e sequestrando grandi quantità di CO2. Negli ultimi decenni in tutto il Mediterraneo i popolamenti di Cystoseira, taxa, altamente vulnerabile e, pertanto, sotto sorveglianza da parte delle organizzazioni internazionali, si sono ridotti a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, ma soprattutto per gli impatti del turismo e di altre attività antropiche. Anche se la recente regolamentazione europea a protezione delle specie di Cystoseira ha favorito la riduzione di tali impatti, l’assenza di esemplari adulti in grado di produrre nuove plantule e la limitata capacità di dispersione di Cystoseira impedisce attualmente la ricolonizzazione nei siti in cui è oggi estinta. L’obiettivo generale di ROC-POP-LIFE è quello di favorire la riforestazione di Cystoseira in due siti marini della Rete Natura 2000: il Parco Nazionale delle Cinque Terre nel mar ligure e la riserva marina di Miramare nel Golfo di Trieste, aree marine dove sono state rimosse o limitate le cause della scomparsa delle alghe brune oggetto del progetto. L’innovativo metodo di reintroduzione che verrà utilizzato prevede il reimpianto di nuove plantule ottenute mediante la riproduzione controllata in laboratorio a partire dalle parti apicali di talli fertili di campioni di Cystoseira provenienti dalle aree marine protette di Portofino e Strugnano (in Slovenia), dove i popolamenti di Cystoseira sono ancora rigogliosi. Il trapianto di Cystoseira coltivata e l’applicazione del protocollo di riforestazione “non-distruttivo” consentiranno di ottenere notevoli vantaggi non solo in termini di tempi e costi, ma soprattutto di impatto ecologico, in quanto dai siti donatori non verranno tolti individui adulti di Cystoseira.
Sito web: http://www.rocpoplife.eu/
LIFE 4 Oak Forests (Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Romagna). A causa di una gestione inadeguata delle foreste, di secoli di disboscamento effettuato a fini commerciali e del sovrappopolamento della selvaggina, molte foreste di querce nell’UE versano in uno stato di conservazione “sfavorevole”. Il progetto si propone di migliorare lo stato di conservazione di cinque tipi di querceti, elencati nell’Allegato I della Direttiva Habitat, in Italia e in Ungheria. Le azioni comprenderanno la gestione di oltre 2.000 ettari di foreste di querce, l’eradicazione di specie arboree invasive e la recinzione di circa 95 ettari di altre aree per arrestare i danni provocati dalla selvaggina.
Sito web: http://it.life4oakforests.eu/
LIFE Ambiente ed uso efficiente delle risorse
LIFE ASPIRE (Città di Lucca). Il progetto affronta il tema della sostenibilità del trasporto delle merci nei centri urbani, quale componente essenziale per migliorare la mobilità nelle città, in particolare in quelle di piccole e medie dimensioni, con un impianto storico da salvaguardare. La città di Lucca, che ha già implementato una “zona a traffico limitato per il trasporto merci” con un precedente progetto LIFE, si propone ora con LIFE ASPIRE di realizzare un sistema innovativo di controllo intelligente del trasporto merci tramite sensori RFID (Radio-frequency identification), di utilizzare un sistema di carico/scarico delle merci innovativo a servizio degli operatori commerciali, nonché di predisporre un servizio di cargo-bike sharing per il trasporto delle merci in aree pregiate del centro storico. Il progetto contribuirà, inoltre, alla definizione di un sistema di premialità per incentivare gli operatori del trasporto ad adottare comportamenti più ecologici per le operazioni di consegna e ritiro merci nel centro storico. Le soluzioni proposte per ridurre gli impatti ambientali correlati al trasporto merci nelle aree urbane saranno sperimentate anche in altre due città partner del progetto: Stoccolma (Svezia) e Zara (Croazia).
Sito web: http://www.life-aspire.eu/
LIFE VERMEER (IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri). L’obiettivo del progetto è contribuire all’attuazione del regolamento REACH fornendo strumenti software flessibili e di facile utilizzo, denominati SPHERA e ToxEraser, per la sostituzione di sostanze chimiche dannose. SPHERA sarà uno strumento diagnostico per identificare gli effetti avversi correlati alle sostanze chimiche e ToxEraser costituirà il mezzo per suggerire idonee sostanze chimiche alternative. Insieme, questi strumenti di modellazione software QSAR (Quantitative Structure Activity Relationships) consentiranno di condurre più valutazioni per determinare rischi e pericoli per la salute umana o l’ambiente, nonché la persistenza o la bioaccumulazione di sostanze chimiche tenendo conto di diversi scenari di esposizione. Entrambi gli strumenti saranno convalidati in sei casi studio (materiali a contatto con alimenti, biocidi, petrolio frazione di petrolio, solventi più ecologici, disperdenti e cosmetici), in modo che possano diventare parte della piattaforma per i modelli QSAR denominata VEGA (Virtual models for property Evaluation of chemicals within a Global Architecture).
Sito web: https://www.life-vermeer.eu/
LIFECAB (Hysytech s.r.l.). L’UE produce ogni anno dai 76,5 ai 102 milioni di tonnellate di rifiuti urbani biodegradabili (RUB), composti principalmente da rifiuti del processo alimentare e rifiuti vegetali provenienti da aree pubbliche verdi. Il progetto LIFECAB mira a dimostrare la riproducibilità di un ciclo virtuoso di trattamento dei rifiuti organici (bio-rifiuti). In particolare, il progetto prevede il ricorso a un processo chimico e biochimico sviluppato in condizioni reali all’interno di un impianto pilota di idrolisi (HP), che trasformerà i rifiuti organici compostati in sostanze biologiche solubili (SOB), le quali, a loro volta, verranno utilizzate per migliorare la fermentazione anaerobica dell’impianto di trattamento dei RUB, aumentando così la produttività e la qualità del biogas. Verrà prodotto anche un digestato con un contenuto di ammoniaca molto basso, rispondendo così alle disposizioni della direttiva sui nitrati. LIFECAB intende anche dimostrare – in tre diversi paesi dell’UE (Italia, Grecia e Cipro) – un nuovo modello di business per la valorizzazione dei rifiuti organici in un ambiente operativo reale con rischio imprenditoriale ridotto, che può dar luogo alla nascita della prima “raffineria di RUB” in grado di produrre biogas e prodotti eco-compatibili ed economici per l’industria chimica, l’agricoltura e la zootecnia.
Sito web: http://www.lifecab.eu/
LIFE MATHER (Whirlpool EMEA S.p.A.). .). Le sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute umana e l’ambiente – come il piombo, largamente impiegato nella produzione di elettrodomestici – dovrebbero essere regolate, monitorate e, se possibile, sostituite con sostanze alternative più sicure. Il progetto svilupperà uno strumento ICT altamente innovativo per raccogliere, monitorare e rendere accessibili e interoperabili i dati sulle sostanze chimiche, che permetterà alle aziende di associare ogni sostanza impiegata nella realizzazione di prodotti di massa (come gli elettrodomestici) al pertinente quadro normativo e ai suoi effetti nocivi conosciuti. In particolare il nuovo strumento, dimostrato su circa 15-20 prodotti di massa, aumenterà la consapevolezza degli impatti sull’ambiente e sulla salute dei materiali e delle sostanze chimiche presenti nei componenti dei prodotti, ridurrà i costi interni derivanti dall’aggiornamento delle banche dati e degli inventari e consentirà un più rapido ed efficace rispetto delle direttive e dei regolamenti sulle sostanze chimiche dell’UE.
Sito web: http://www.matherproject.eu/
LIFE De-BAY (Flexbimec International s.r.l.). I cosiddetti veicoli fuori uso (ELV - End-of-life vehicles) sono diventati una preoccupazione globale. Secondo la legislazione dell’UE, quando un veicolo giunge a fine vita almeno l’85% (in peso) dello stesso dovrebbe essere riciclato. Per ridurre l’impatto ambientale degli ELV il progetto LIFE De-BAY svilupperà sistemi e tecniche di recupero più veloci ed efficienti per i demolitori di piccole e medie dimensioni. La nuova tecnologia, che sarà validata e dimostrata all’interno di “isole di disinquinamento” completamente attrezzate e integrate presso due siti pilota di demolizione localizzati in Italia in Spagna, consentirà di recuperare considerevoli quantità di materiali e componenti (ad esempio plastica, vetro e filtri) e fino al 99% (in peso) dei fluidi di un ELV, in maniera più sicura e più efficiente rispetto ai sistemi attualmente in commercio.
Sito web: http://www.lifedebay.eu/it/
LIFE TTGG (Politecnico di Milano). Il progetto mira a migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento dei formaggi europei DOP (a pasta dura e semi-dura), progettando e sviluppando un software (Strumento di Supporto per le Decisioni Ambientali - SSDA) per valutare e ridurre l’impronta ambientale dei prodotti analizzati. Il software sarà calibrato, validato e testato nel contesto produttivo del formaggio “Grana Padano DOP” (uno dei formaggi più conosciuti e consumati nel mondo, che rappresenta circa il 24% della produzione totale di latte in Italia, con 183.000 tonnellate prodotte nel 2015) e di un altro formaggio DOP francese. Sarà, quindi, proposto come riferimento per altri consorzi DOP dell’UE. L’organizzazione francese dei prodotti lattiero-caseari, CNIEL, partner di progetto, sarà responsabile di testare il software sui formaggi DOP francesi.
Sito web: http://www.lifettgg.eu/
LIFE 4GreenSteel (TFM Automotive & Industry S.p.A.). La produzione di componenti in acciaio ad alta densità per l’industria automobilistica ha un notevole impatto negativo sull’ambiente che potrebbe, però, essere ridotto con un uso più efficiente delle materie prime e dell’energia. L’obiettivo del progetto è quello di dimostrare che è possibile sostituire il tradizionale processo di lavorazione dei metalli, ad alta intensità energetica e di consumo dei materiali, con una tecnologia innovativa, denominata HDPM (High Density Powder Metallurgy),per la produzione di componenti in acciaio altamente performanti, in particolare ingranaggi per il mercato automobilistico. L’applicazione della nuova tecnologia comporterà notevoli risparmi energetici e nell’uso dei materiali e ridurrà di oltre il 70% l’impiego del lubrificante premiscelato con la polvere metallica, incrementando l’efficienza energetica e contribuendo alla risoluzione dei problemi relativi alle emissioni di CO2 in atmosfera.
Sito web: http://www.tfmgroup.it
LIFE: Force of the Future (FORTURE) (Gruppo Ceramiche Gresmalt S.p.A.). Il settore delle costruzioni è responsabile di circa il 40% del consumo energetico totale dell’UE e contribuisce per quasi il 36% alle emissioni di gas a effetto serra (GHG). Il progetto vuole dimostrare la fattibilità dell’introduzione di un modello dinamico di valutazione dell’impatto ambientale e socioeconomico del processo di produzione della ceramica. Il modello dinamico includerà la valutazione del ciclo di vita (LCA), l’analisi del costo del ciclo di vita (LCC) e la valutazione del ciclo di vita sociale (S-LCA) dei prodotti. Per la prima volta nel settore ceramico, tale modello verrà implementato nel sistema di gestione della qualità, consentendo di progettare e fabbricare piastrelle ceramiche con un indice di sostenibilità ambientale e socioeconomica più elevato rispetto alla produzione corrente. Il progetto prevede inoltre la diffusione del modello, attraverso i canali associativi istituzionali, all’industria ceramica europea e, più in generale, al settore delle costruzioni. Il progetto si prefigge di raggiungere importanti risultati ambientali, quali la riduzione delle emissioni di GHG in atmosfera, degli inquinanti prodotti dai trasporti, dei rifiuti ceramici, del consumo energetico e dei danni ambientali.
Sito web: https://www.forture-life.eu/
LIFE for Silver Coast (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni Università di Roma “La Sapienza”). La Costa d’Argento è un ambiente unico di straordinaria bellezza che conta diverse aree protette e che richiama ogni anno oltre 300 mila turisti. I servizi di trasporto pubblico non sono in grado di far fronte all’enorme afflusso di visitatori, determinando un uso diffuso di veicoli privati e impatti negativi sulla mobilità e sull’ambiente. Il progetto LIFE_SC mira a sviluppare un programma di mobilità turistica sostenibile che interesserà i comuni dell’Isola del Giglio, del Monte Argentario e di Orbetello, integrando i benefici del trasporto pubblico con quelli del trasporto individuale. Gli abitanti e i turisti potranno accedere a un sistema di spostamenti alternativi ed ecocompatibili con veicoli a zero emissioni: dalla city car, allo scooter elettrico, alla e-Bike. Nuovi battelli elettrici trasporteranno gli utenti via mare e all’interno della laguna. Un servizio shuttle, poi, farà spola tra la stazione dei treni di Orbetello e i centri cittadini. L’intero sistema “intermodale” si baserà su una piattaforma di infomobilità, che fornirà informazioni ai gestori e agli utenti e permetterà l’acquisto dei biglietti per usufruire dei servizi, e sarà dotato di sensori fissi e mobili per la raccolta dei dati ambientali. L’impatto atteso da questo nuovo modello di mobilità elettrica integrata è la riduzione delle emissioni di 1.200 tonnellate di CO2.
Sito web: http://www.lifeforsilvercoast.eu/
REMEDIA Life (Università del Salento - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali). A livello europeo, il settore dell’acquacoltura, in particolare la maricoltura, è in forte crescita con impatti ambientali negativi non trascurabili. L’obiettivo principale del progetto è sviluppare e dimostrare l’efficacia di un sistema IMTA (Integrated Multi Trophic Aquaculture) come mezzo per mitigare gli effetti negativi sull’ambiente delle attività di acquacoltura. L’innovativo sistema integrato proposto dal progetto, oltre all’allevamento dei pesci, include un nuovo set di organismi biorimediatori, policheti e poriferi, che presentano un’elevata tolleranza alle condizioni di stress ambientale e hanno un effetto di biorisanamento maggiore rispetto agli organismi comunemente utilizzati (mitili e macroalghe). L’IMTA sarà applicato a un impianto industriale di maricoltura in ambiente confinato, e consentirà non solo migliori performance ambientali e di allevamento (relative essenzialmente all’abbattimento della carica microbica in impianto), ma anche vantaggi economici aggiuntivi per le imprese (legati alla diversificazione delle produzioni e alla vendita delle biomasse non eduli). L’ambizione ultima di REMEDIA Life è l’ingresso del nuovo sistema IMTA nel mercato e lo sviluppo di un circolo virtuoso che incentivi l’acquacoltura sostenibile a livello europeo.
Sito web: https://remedialife.eu/
LIFE DeNTreat (LARIANA DEPUR S.p.A.). Negli ultimi dieci anni la stampa digitale tessile, Digital Textile Printing (DTP), ha rivoluzionato il modo in cui i tessuti sono stampati. La DTP richiede, però, che il tessuto sia completamente pre-trattato usando urea per consentire all’inchiostro di penetrare correttamente. Attualmente, in alcuni distretti tessili europei, la DTP ha acquisito oltre il 50% del mercato e l’incremento dell’utilizzo delle stampanti digitali ha modificato le caratteristiche dei reflui a causa della presenza di urea negli scarichi e, quindi, di azoto ammoniacale nelle acque, con conseguenti costi di depurazione via via più elevati. Il progetto intende dimostrare come innovativi moduli di pre-trattamento decentralizzati delle acque reflue, basati sul processo microbico Anammox (ANaerobic AMMonium Oxidation) – in grado di trasformare l’azoto ammoniacale in azoto gassoso non pericoloso per l’ambiente – possano abbattere sostanzialmente e in modo sostenibile gli inquinanti azotati legati agli scarichi dell’industria tessile, riducendo quindi il tenore di azoto nelle acque reflue complessive e diminuendo sensibilmente i costi operativi del loro trattamento.
Sito web: http://www.life-dentreat.eu/
LIFE GOAST (GSC GROUP S.p.A.). La concia è una delle fasi della produzione della pelle. Gli effluenti delle concerie, se non adeguatamente trattati, causano danni significativi al suolo e ai corpi idrici. Lo scopo del progetto è dimostrare su scala pilota l’efficacia di una nuova tecnologia di concia a minor impatto ambientale rispetto al tradizionale processo di conciatura al cromo. In particolare il progetto mira a produrre articoli in pelle privi di cromo e di alta qualità ,e migliorerà la qualità degli effluenti di conceria eliminando l’uso di sali di cromo e di altre sostanze nocive (acidi e basi, cloruro di sodio) nello step di concia. La nuova tecnologia consentirà una riduzione del consumo di acqua di circa il 20% e il riciclaggio/riutilizzo del 10% degli agenti concianti.
Sito web: http://www.lifegoast.eu/
LIFE SAVE (LANDI RENZO S.p.A.). Attualmente i mezzi di trasporto sono responsabili del 63% del consumo di petrolio globale e del 29% delle emissioni di CO2 e ottenere un trasporto più efficiente, flessibile e più sicuro per l’ambiente è ormai un obiettivo irrinunciabile. Entro il 2020 nell’UE tutte le nuove auto immatricolate dovranno rispettare il limite di 95 g/km di emissioni di CO2 e ulteriori restrizioni sono previste entro il 2025 (68-78g/km).. A tal fine, il progetto intende sviluppare ulteriormente il sistema HySolarKit (prodotto nell’ambito della misura SME Instrument del programma Horizon 2020) per convertire le autovetture con un motore a combustione interna in veicoli ad alimentazione ibrido-solare, con costi molto ridotti rispetto all’acquisto di un nuovo veicolo ibrido o elettrico. Lo scopo di LIFE-SAVE è quello di produrre una versione di tale tecnologia pronta per essere immessa sul mercato (TRL=9). In parallelo, obiettivo qualificante del progetto è favorire la costituzione di un soggetto societario tra i partner del progetto per portare avanti l’industrializzazione e la commercializzazione del prodotto. Il sistema di ibridizzazione dei veicoli convenzionali consentirà di ridurre consumi ed emissioni, accedere alle zone a traffico limitato, incrementare autonomia e prestazioni dei veicoli, ed evitare la rottamazione di auto spesso ancora in buone condizioni, permettendone il riuso, che è uno dei pilastri della sostenibilità.
Sito web: http://www.life-save.eu/
LIFE LESSWATT (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Università degli Studi di Firenze). L’impronta di carbonio (CFP) degli impianti di depurazione delle acque reflue può essere ridotta in modo significativo ottimizzando i passaggi di trattamento e abbassando l’elevato fabbisogno energetico, in gran parte dovuto ai sistemi di aereazione delle vasche di ossidazione (i processi aerobici a fanghi attivi sono, difatti, la tecnologia più utilizzata per il trattamento delle acque reflue). Il progetto LIFE LESSWATT mira a migliorare i consumi energetici degli impianti di depurazione delle acque reflue industriali e, conseguentemente, a ridurre le loro emissioni dirette di gas a effetto serra (GHG), attraverso lo sviluppo di uno strumento innovativo composto da: un dispositivo automatico, wireless e in grado di muoversi autonomamente (LESSDRONE) per il monitoraggio dell’efficienza del trasferimento dell’ossigeno (OTE); un protocollo che utilizza le complesse informazioni di processo raccolte per tradurle in azioni da mettere in atto per garantire la minimizzazione della CFP del comparto di aereazione. L’efficacia del nuovo strumento sarà testata presso l’impianto di depurazione gestito dal partner CUOIODEPUR S.p.A. - situato nel Comune di san Miniato (PI), in uno dei più importanti distretti conciari europei – e in altri cinque impianti di trattamento delle acque reflue, 3 collocati in Italia e 2 nei Paesi Bassi.
Sito web: https://www.lesswattproject.eu/it/
LIFE PHOENIX (Regione Veneto). Il progetto ha come obiettivo principale l’implementazione e il consolidamento di un modello di governance interistituzionale per la gestione del rischio sanitario e ambientale legato alla diffusione nelle acque (soprattutto con riferimento all’acqua potabile e all’acqua di irrigazione) di contaminanti organici mobili e persistenti (PMOC), con un’attenzione particolare alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) a “catena corta”. Il modello sarà supportato da strumenti innovativi di previsione basati su un monitoraggio continuo a supporto della valutazione del rischio correlato ai PMOC (in particolare PFAS), e da sistemi biologici di allerta precoce basati su organismi animali residenti nel suolo e nelle acque. Il modello includerà strategie di mitigazione basate su tecnologie innovative (resine a scambio ionico per le acque potabili) e su soluzioni naturali (fitodepurazione per le acque irrigue). Si prevede che il nuovo modello di governance proposto da LIFE PHOENIX possa aiutare a evitare o, almeno in parte, a ridurre la spesa pubblica per i danni causati da inquinanti emergenti persistenti, che rappresentano una minaccia per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Sito web: https://life-phoenix.eu/
i-REXFO LIFE (Università degli Studi di Perugia). Con un quarto della popolazione mondiale a rischio povertà ed esclusione sociale, un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo si perde o finisce in discarica. Il progetto si propone di dimostrare la fattibilità, la sostenibilità e la replicabilità di un modello di sviluppo e di business innovativo che combina la riduzione degli sprechi alimentari e la valorizzazione energetica dei rifiuti che, inevitabilmente, si producono. Il progetto si focalizza sugli scarti alimentari prodotti dall’industria alimentare e dalle aziende agricole, dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), dal settore della ristorazione (hotels, ristoranti e bar) e dagli stessi consumatori. L’obiettivo ultimo è prevenire e ridurre il conferimento in discarica di tali scarti, ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GHG), e creare nuove opportunità di utilizzo dei “cibi scaduti”. Il modello integrato I-REXFO contribuisce a sensibilizzare i consumatori e tutti gli altri soggetti responsabili del ciclo alimentare, a incentivare la vendita e l’utilizzo di cibo in via di scadenza o esteticamente non appetibile, ad aumentare le donazioni delle eccedenze di cibo agli enti caritatevoli e ai banchi alimentari. Queste azioni sono sostenute economicamente grazie alla raccolta e all’impiego di cibo scaduto per la produzione di biogas in impianti di digestione anaerobica, che utilizzano il digestato risultante come fertilizzante. Il modello i-REXFO sarà dimostrato in Umbria e trasferito in altri contesti nazionali ed europei (Ungheria).
Sito web: http://www.irexfo.eu/
LIFE RESPIRE (Centro di Ricerca, Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici). Il radon (Rn) è un gas radioattivo proveniente da fonti naturali che pone un rischio per la salubrità negli ambienti confinati (ad esempio edifici pubblici, abitazioni, luoghi di lavoro, ecc.). Uno degli obiettivi del progetto è dimostrare in quattro aree (tre in Italia e una in Belgio), caratterizzate da differente potenziale geogenico di Rn, l’applicazione di una strumentazione economica ed ecologica per la misurazione e la bonifica in tempo reale dei livelli di Rn in edifici selezionati, al fine di raggiungere il limite dei 100 Bq/m3, come indicato nella Direttiva europea 2013/59/EURATOM. Il progetto implementerà, quindi, un sistema risanamento della qualità dell’aria indoor ibrido e adattabile – composto da sensori, da un sistema intelligente di aspirazione e monitoraggio dell’aria (SNAP) e da un sistema di ventilazione aggiuntivo esterno (eolico e/o elettrico) basato sul metodo di pressione positiva. Altri obiettivi di LIFE RESPIRE sono: la realizzazione di un geodatabase su piattaforma WebGIS per l’immagazzinamento in tempo reale delle misurazioni in continuo di Rn (assieme ad altri dati geologici, geochimici e alle caratteristiche costruttive degli edifici monitorati); la redazione di linee guida per il rischio di esposizione al Rn e di mappe della distribuzione delle concentrazioni (indoor e nel suolo) del gas, disponibile online, utili alle autorità locali per la valutazione e la gestione del rischio sanitario e la pianificazione territoriale, in funzione dello sviluppo di piani d’azione nazionali.
Sito web: http://www.liferespire.it/it/
LIFE GREEN GRAPES (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria). Il controllo delle malattie delle piante nei vigneti sta diventando sempre più difficile perché gli agenti patogeni sviluppano ceppi resistenti ai fungicidi di sintesi. Una promettente strategia complementare alla somministrazione di fungicidi sembra essere quella di stimolare la resistenza metabolica naturale delle piante. LIFE GREEN GRAPES si propone, quindi, di migliorare la risposta di difesa della vite attraverso l’uso di prodotti naturali innovativi, appartenenti alla categoria di biostimolanti e/o induttori, e di incrementare la biodiversità microbica/entomologica associata ai vigneti. Il progetto dimostrerà, infatti, l’efficacia di cinque protocolli applicativi di interventi su piante di vite basati su tecniche agronomiche su tutta la filiera viticola (vivaio, vigneto per uva da vino e vigneto per uva da tavola a diverse destinazioni) e sull’utilizzo di induttori di resistenza ed agenti di biocontrollo. I protocolli saranno integrati a modelli previsionali di difesa delle colture (sistemi di supporto decisionale - DSS). Il progetto contribuirà a ridurre l’apporto di input chimici dal vivaio al vigneto, preservando e incrementando la biodiversità del suolo, migliorando la qualità delle produzioni finali della filiera e tutelando la salute dei consumatori.
Sito web: http://www.lifegreengrapes.eu/
LIFE-LIBAT (Eco Recycling srl). La Direttiva UE 2006/66/CE, regola attualmente lo smaltimento e il riciclo delle batterie. In base ad essa, il 65%, il 75% e il 50% (in peso) di efficienza di riciclaggio delle batterie devono essere raggiunti, rispettivamente, dal trattamento di batterie al piombo, nichel-cadmio e altre tipologie. Circa il 70% delle batterie portatili immesse sul mercato europeo sono non ricaricabili (primarie). In tale porzione di mercato, le batterie al litio primarie presentano caratteristiche che impongono notevoli difficoltà di riciclaggio. Queste sono determinate principalmente dalla presenza di litio metallico (forma di metallo non ossidato Li (0)) che può, a caldo, reagire esotermicamente con ossigeno, azoto e acqua e deve quindi essere maneggiato e/o disattivato in modo appropriato prima del riciclaggio per rimuovere il rischio di fiamme e/o esplosioni. Il progetto LIFE-LIBAT è finalizzato quindi alla dimostrazione della fattibilità ambientale ed economica di un processo innovativo per il riciclaggio delle batterie Li primarie (batterie Li(0)/MnO2), giunte a fine vita. Il processo proposto integra un pretrattamento meccanico con un trattamento idrometallurgico per il recupero di materie plastiche, metalli ferrosi e non ferrosi. In accordo con la Direttiva UE 2006/66/CE, il target è quello di raggiungere una percentuale di riciclo maggiore del 50%. Rispetto alle tecnologie di riciclaggio alternative, il processo innovativo proposto da LIFE-LIBAT consente di recuperare separatamente i prodotti al litio e al manganese. Il processo sarà dimostrato su scala pilota mediante la costruzione e funzionamento di un prototipo con una capacità di trattamento di 100 kg di batterie al giorno.
Sito web: https://www.lifelibat.eu/it
LIFE EFFIGE (Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna). Il progetto ha lo scopo di consentire alle aziende di misurare con trasparenza, chiarezza ed efficacia la propria impronta ambientale. Indagini europee e studi nazionali evidenziano come il mercato chieda prodotti sempre più sostenibili: LIFE EFFIGE è finalizzato a rispondere a questa esigenza attraverso la sperimentazione all’adozione della Product Environemtal Footprint (PEF), un metodo di calcolo dell’impronta ambientale di prodotti e servizi promosso dalla Commissione europea con la Raccomandazione 179/2013. LIFE EFFIGE sperimenterà questo metodo in quattro settori produttivi – fonderie, legno arredo, agroalimentare e servizio di ristorazione – coinvolgendo numerose imprese. Proprio le imprese partecipanti saranno impegnate nel miglioramento dell’impronta ambientale dei propri prodotti e servizi, pianificando azioni strategiche finalizzate a creare soluzioni più sostenibili e con caratteristiche che possano renderli più competitivi. LIFE EFFIGE è finalizzato poi allo sviluppo di strumenti per l’applicazione della PEF nelle piccole e medie imprese, aiutandole a sperimentare nuovi approcci e metodi che le rendano in grado di rispondere alle esigenze di mercato in modo più completo e dinamico. I partners del progetto lavoreranno su un “duplice binario”: da un lato, attività più scientifiche di calcolo dell’impronta ambientale, dall’altro, s’impegneranno nella definizione di strumenti per comunicare al meglio l’impronta ambientale dei prodotti, rendendoli così più affini alle richieste ed ai bisogni emergenti.
Sito web: https://www.lifeeffige.eu/
LIFE Governance e Informazione in materia ambientale
LIFE WEEE (ANCI Toscana). Il progetto intende contribuire all’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) in Toscana (Italia) e in Andalusia (Spagna) attraverso l’adozione di un nuovo modello di governance regionale basato sul coinvolgimento capillare delle PMI e dei rivenditori insieme ai Comuni, nonché su attività di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. Nello specifico, il progetto prevede: il perfezionamento dello scambio di informazioni tra istituzioni e soggetti privati coinvolti nella gestione dei RAEE; il sostegno alle amministrazioni locali, tramite azioni di formazione e informazione, al fine di migliorare i servizi ai cittadini; lo sviluppo di un sistema di incentivi per le imprese, allo scopo di creare una rete verde delle PMI come punti di raccolta capillare di RAEE; lo sviluppo di strumenti IT per localizzare facilmente i punti più vicini dove portare i vecchi apparecchi elettrici ed elettronici da smaltire; lo sviluppo di software e linee guida per semplificare le attività amministrative e burocratiche che le imprese devono intraprendere per consentire la raccolta di RAEE nei loro locali; la realizzazione di campagne di comunicazione per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul tema e incoraggiare i cittadini a gestire con maggiore attenzione la raccolta dei RAEE. Il nuovo modello contribuirà all’attuazione della direttiva UE sui RAEE.
Sito web: https://www.lifeweee.eu/
LIFE Sic2Sic (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). In Italia molti siti Natura 2000 sono seriamente minacciati dal degrado, dalla grave frammentazione degli habitat, dall’introduzione di specie aliene invasive e dall’eccessivo sfruttamento di risorse preziose. Ciò è in parte imputabile alla scarsa conoscenza della Rete Natura 2000 e alla mancanza di un fattivo dialogo tra popolazioni e istituzioni. Il progetto favorirà la partecipazione attiva e consapevole della cittadinanza al monitoraggio e alla tutela dell’ambiente e della biodiversità nei siti Natura 2000, promuovendo comportamenti ecosostenibili nella fruizione del territorio (itinerari ciclistici e turismo sostenibile) e l’attivazione di un modello collaborativo di governance territoriale per moltiplicare i benefici economici e sociali della Rete. In particolare, LIFE Sic2Sic prevede che nell’arco di due anni un gruppo di esperti del progetto (ricercatori ambientali, economisti di sviluppo territoriale, comunicatori e guide cicloturistiche) colleghi in bicicletta oltre 170 siti della Rete Natura 2000 italiana, per complessivi 6.000 km, distribuiti in 20 tragitti settimanali su 7 regioni rappresentative dei diversi habitat naturali del paese. Lungo il viaggio la popolazione locale sarà informata e sensibilizzata sul significato, sull’importanza e sul valore della Rete Natura 2000.
Sito web: https://lifesic2sic.eu/
LIFE GreenFEST (ANCI Lombardia). Il Green Public Procurement (GPP) è uno dei principali strumenti che le amministrazioni pubbliche possono utilizzare per guidare le necessarie modifiche agli attuali modelli di produzione e di consumo. Il progetto mira a migliorare le politiche per gli appalti pubblici nel settore delle attività culturali (festival letterari, festival musicali, rassegne cibo, eventi culturali, ecc.) finanziate, promosse o organizzate da enti pubblici, orientandole verso la sostenibilità ambientale con l’introduzione di criteri sociali e ambientali nelle procedure di appalto. Partendo dalle buone pratiche esistenti in Italia e sviluppando il ciclo di vita delle attività culturali, il progetto si propone di definire Criteri Ambientali Minimi (CAM) a cui fare riferimento per promuovere il GPP in tale settore, in collaborazione con l’intera filiera coinvolta nell’organizzazione e realizzazione degli eventi (fornitori, operatori culturali, imprese culturali, amministrazioni pubbliche, fruitori). Tra le azioni previste dal progetto, il cui intento è quello di dirigere al contempo la catena di approvvigionamenti verso l’eco-innovazione di prodotti e servizi, anche l’elaborazione di linee guida per i soggetti coinvolti nelle attività culturali e la realizzazione di cicli di formazione rivolti ad amministratori e funzionari pubblici.
Sito web: http://www.greenfest.eu/
LIFE SEPOSSO (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Le praterie di Posidonia oceanica (habitat prioritario ai sensi della Direttiva Habitat) costituiscono uno degli ecosistemi marini di maggior pregio ambientale, ma ad oggi sono in forte regressione in tutto il bacino del Mediterraneo, in particolare nei pressi di grandi centri urbani, industriali e portuali. Il progetto ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza della pianificazione e del controllo dei reimpianti di Posidonia oceanica, realizzati per compensare il danno causato da opere e infrastrutture costiere (come indicato dalle procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale - VIA), attraverso sistemi informativi elettronici, linee guida specifiche in ambito VIA, manuali tecnico-scientifici e corsi di formazione. La collaborazione con i diversi stakeholder coinvolti, sia tecnici sia amministratori, sarà essenziale per sviluppare buone pratiche a supporto del processo di governance relativo alla gestione delle procedure per il recupero delle praterie di Posidonia oceanica danneggiate, in linea con la politica ambientale europea. Nell’ambito del progetto verranno analizzati quattro casi di trapianti di Posidonia oceanica in Toscana, Lazio, Campania e Sicilia e verranno condotte attività per sensibilizzare le autorità pubbliche e i cittadini sull’importanza e sul rispetto delle praterie di Posidonia oceanica e dei siti marini della Rete Natura 2000.
Sito web: http://lifeseposso.eu/
LIFE Adattamento ai cambiamenti climatici
LIFE DESERT-ADAPT (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”). L’adattamento al cambiamento climatico è di particolare importanza per le regioni europee dell’area Mediterranea, che stanno sperimentando in misura crescente gli effetti negativi del cambiamento climatico, come siccità e temperature estreme, e che includono vaste zone a rischio desertificazione. Il progetto intende dimostrare l’efficacia di tecnologie innovative di adattamento in ecosistemi vulnerabili e fortemente minacciati di tre regioni dell’UE (Sicilia-Italia, Extremadura-Spagna, Alentejo-Portogallo), applicando “Modelli di Adattamento alla Desertificazione” (Desertification Adaptation Models - DAM), messi a punto tenendo conto delle condizioni e delle opportunità sito-specifiche. Tali modelli sono appositamente progettati per contrastare l’aridità e la conseguente desertificazione del suolo adottando un approccio ecosistemico integrato che combini l’adattamento al cambiamento climatico con il miglioramento delle funzioni ecosistemiche dei suoli (sequestro del carbonio, ritenzione idrica, biodiversità), nonché con nuove opportunità di sviluppo socioeconomico nelle aree d’intervento. Oltre a salvaguardare la biodiversità e migliorare la qualità del suolo, gli innovativi metodi di climate-resilient land use, applicati su un territorio di 1.000 ettari consentiranno un assorbimento netto di carbonio pari ad 1 tonnellata di CO2 per ettaro. Il progetto contribuirà a costruire comunità più resilienti al clima e porterà, in particolare, beneficio agli agricoltori locali grazie all’incremento di reddito (stimato in 100 euro per ettaro) derivante da nuove combinazioni di prodotti e servizi ecosistemici e ottenuto attraverso la promozione, vendita e marketing di nuovi prodotti e servizi organizzati in modo cooperativo.
Sito web: http://www.desert-adapt.it/index.php/it/
LIFE PASTORALP (Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente (DISPAA)). Essendo uno degli ecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici e ai disturbi antropici, i pascoli alpini sono stati identificati come hot spot per quanto riguarda i cambiamenti del clima e dell’uso del suolo. Il progetto si propone di affrontare la vulnerabilità dei pascoli alpini e offrire strumenti per migliorarne la capacità di ridurla. L’area di studio del progetto è quella di due grandi parchi nazionali, il Parco Nazionale del Gran Paradiso (Italia) e il Parc National des Ecrins (Francia), rappresentativi degli ambienti alpini occidentali. Il progetto, partendo dalla mappatura dei pascoli alpini nelle due aree protette e dal reperimento di dati territoriali, utilizzerà le informazioni raccolte per stimare la vulnerabilità delle risorse destinate al pascolo per mezzo di appositi modelli. Questo consentirà, attraverso l’individuazione di indicatori agro-ambientali e socioeconomici, di analizzare le variazioni della distribuzione e composizione delle superfici pascolive in funzione dei cambiamenti climatici futuri. In collaborazione con le comunità locali, fin dalle prime fasi del progetto, saranno sviluppate nuove strategie gestionali di adattamento per far fronte agli scenari climatici attesi e mitigarne gli effetti negativi. Le pratiche gestionali che risulteranno maggiormente idonee e adeguate in termini di produttività, vegetazione e ambiente saranno testate su aree pilota e verranno realizzate due aree dimostrative permanenti in cui attuare le strategie per attività di promozione, trasferimento e disseminazione. Il progetto si propone infine di produrre linee guida e raccomandazioni per una maggiore efficacia decisionale nella gestione dei pascoli per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, nonché di realizzare una piattaforma operativa online (piattaforma PASTORALP) per favorire la conoscenza delle strategie di adattamento innovative individuate e la loro adozione anche in altri contesti alpini.
Sito web: http://www.pastoralp.eu/
LIFE Veneto ADAPT (Comune di Padova). Il progetto ha lo scopo di sviluppare e testare metodi e strumenti operativi per una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici. In particolare il progetto svilupperà una metodologia operativa replicabile per ottimizzare e rendere più efficace la capacità di risposta a livello regionale all’impatto dei cambiamenti climatici, con un’attenzione specifica al rischio idrogeologico, attraverso una rete qualificata di città del Veneto Centrale (che coinvolge una conurbazione di circa 3,5 milioni di abitanti formata dai territori della Città Metropolitana di Venezia, dei Comuni di Padova, Treviso e Vicenza e dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta). Nel dettaglio, con LIFE Veneto ADAPT: sarà sperimentato un sistema di governance del territorio multi livello per l’adattamento ai cambiamenti climatici, sia orizzontale (tra città dell’area conurbata che verticale (tra livelli di governance e attori differenti); verrà sviluppato un ampio spettro di misure di adattamento che saranno integrate sia nei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) in vista della transizione ai Piani d’Azione per l’Energia e il Clima (PAESC) che nei Piani Urbanistici (con l’integrazione di temi concernenti la gestione delle aree verdi e delle acque); sarà promosso lo sviluppo di infrastrutture verdi nell’area coinvolta nel progetto. Verranno, inoltre, redatte linee guida a valenza regionale per gestire l’adattamento ai cambiamenti climatici in piani e programmi, che consentiranno di facilitare l’utilizzo della metodologia messa a punto dal progetto da parte di altre città e regioni sia italiane che europee.
Sito web: https://www.venetoadapt.it/
LIFE Mitigazione dei cambiamenti climatici
LIFE-IREPRO (Tazzetti S.p.A.). I refrigeranti industriali, soprattutto gli idrofluorocarburi (HFC), sono i principali prodotti utilizzati in applicazioni come il condizionamento e la refrigerazione industriale, anche in campo alimentare. Gli HCF sono considerati nocivi per l’ambiente, essendo fonte di sostanziali emissioni di gas ad effetto serra (GHG). I gas refrigeranti contenenti idrocarburi hanno un potenziale di riscaldamento globale (GWP) molto inferiore rispetto ai gas fluorurati attualmente utilizzati nelle unità di refrigerazione e condizionamento industriali, ma la scelta tra queste alternative è limitata dalle barriere tecnologiche. Il progetto pilota LIFE-IREPRO intende, quindi, dimostrare la sostenibilità e l’efficienza di un processo altamente innovativo per la produzione di nuovi prodotti costituiti da idrocarburi alternativi rispettosi dell’ambiente, studiati per applicazioni specifiche di refrigerazione industriale e condizionamento e caratterizzati da un GWP molto più basso rispetto allo stato dell’arte. Il progetto, ponendosi l’obiettivo di superare gli ostacoli tecnologici che finora hanno limitato il ricorso a idrocarburi alternativi a basso impatto ambientale, rivoluzionerà completamente il processo di produzione dei gas industriali rielaborando il processo di distillazione, trasformando un processo produttivo tradizionalmente poco flessibile e a elevato costo in un’alternativa più flessibile, sicura e sostenibile sia dal punto di vista dei costi che di efficienza energetica. Il nuovo processo porterà, inoltre, a una consistente riduzione del consumo energetico e idrico, contribuendo al contempo all’ottimizzazione dell’utilizzo della materia prima e al taglio delle emissioni di GHG da HFC.
Sito web: http://www.life-irepro.eu/it/
LIFE Governance e informazione in materia di clima
SU-EATABLE LIFE (Barilla Center for Food & Nutrition Foundation) . Il progetto Su-Eatable Life nasce con l’intento di dimostrare che è possibile ridurre le emissioni di anidride carbonica e l’impronta idrica relative al consumo di cibo in Europa, intervenendo sulle mense aziendali e universitarie (4 in Italia e 2 nel Regno Unito). Adottando una dieta sana e sostenibile è, infatti, possibile risparmiare fino a 535 milioni di tonnellate di CO2 e fino a 200 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, considerando l’intera popolazione europea. I cittadini dell'UE saranno inoltre incoraggiati a utilizzare un semplice sistema informativo, la piattaforma GreenApes, che consentirà loro di correggere le proprie diete, monitorando al contempo l’impatto dei loro cambiamenti alimentari sulle emissioni di CO2 e sul risparmio idrico. Il progetto contribuirà così al raggiungimento dell’obiettivo della Commissione europea di ridurre del 40% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030.
Sito web: https://www.sueatablelife.eu/it/