Rifiuti, Costa a presentazione 25° rapporto Comieco: "Sistema funziona ma lavorare per realtà nazionale più omogenea"

Il Ministro: “Stimolare economia circolare con Recovery Fund e vincere sfida della trasparenza”

Roma, 21 luglio 2020 – “Il sistema funziona, siamo a uno standing elevato e possiamo solo migliorare”. Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa partecipando in diretta streaming alla Presentazione del 25° Rapporto Comieco, in risposta a una domanda sull’efficienza del settore del riciclo.

“C’è un rapporto tra il mondo dell’imprenditoria e il mondo della politica che deve porre le condizioni affinché l’imprenditoria possa svolgere un migliore servizio – ha aggiunto Costa - non dimentichiamo che il sistema consorziale è un sistema privato incaricato di pubblico servizio, cioè tutela non solo il proprio interesse ma quello collettivo. Il sistema ha retto, seppur diminuito del 10 per cento nei mesi di aprile e maggio abbiamo delle performance elevate. Se siamo adesso all’81% a livello di riciclo e aspiriamo all’85% al 2030, possiamo guardarlo con ottimismo questo gap da raggiungere”.

“Il vero salto da fare – ha spiegato il Ministro - è quello di omogeneizzare la realtà del Centro del Sud e del Nord Italia. Il Sud sta crescendo percentualmente molto, partendo però da una base ancora distante dal resto d’Italia”.

“Non è solo una questione di quantità – ha poi affermato Costa -, noi dobbiamo rimanere a livello nazionale sotto il 3 per cento delle impurità. Sappiamo che mediamente lo siamo, però il Sud è ancora sopra il 3, anche se non di tanto. Ciò significa che il Sud deve fare salto un salto di qualità, come anche le grandi città. È questo il tema sul quale possiamo lavorare”.

“L’accordo Conai-Anci che ho sposato facendo come Ministero da mediatore, è significativo, nuovo e di visione, e ci deve portare in quella direzione – ha spiegato il Ministro -. Adesso è il momento dell’impiantistica. Io sono per l’impiantistica, nel caso di specie leggo dai numeri che abbiamo al Sud poche cartiere, ciò significa che dobbiamo stimolare, ora anche con l’utilizzo del Recovery fund, l’economia circolare per rendere ad esempio appetitosa l’apertura di cartiere, l’apertura di impianti”.

“Abbiamo rivisto tutta la norma sulla Valutazione di impatto ambientale semplificandola, a livello nazionale ma anche a livello regionale – ha affermato Costa -. Qual è allora lo sforzo che chiediamo? Se per esempio sulle valutazioni di impatto ambientale impiantistico la competenza è tutta regionale, abbiamo modificato la norma e adesso i piani regionali dei rifiuti devono cogliere questa opportunità, perché la competenza è delle regioni”.

“Dobbiamo far comprendere al cittadino che oggi vede con paura un impianto che non c’è nulla da temere, questa scommessa si vince con la trasparenza. Adesso la sfida che lancio non è solo l’end of waste nazionale o l’end of waste caso per caso – ha concluso Costa - ma quella di tracciare questa trasparenza, penso ad esempio al fattore di pressione ambientale, alla vicenda delle emissioni in atmosfera, tutti elementi che portano il cittadino a comprendere che c’è trasparenza e si può fare rete”.

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 21.07.2020