Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con il Museo Friulano di Storia Naturale
Lunghe distese sabbiose o piccoli lidi incastonati fra baie rocciose: dei 7000 km di costa che bordano la nostra penisola, profondamente incuneata nel Mar Mediterraneo, oltre 3000 sono costituiti da queste fasce di confine fra terra e mare. Le spiagge sono il frutto del continuo modellamento operato dal mare e dal vento, sistemi dinamici in continuo mutamento, alimentati dalle grandi quantità di sedimento che i fiumi portano al mare in equilibrio con ciò che il mare asporta dai lidi.
Un rapporto complesso nel quale gioca un ruolo fondamentale lo sviluppo della vegetazione pioniera sulle dune che può permetterne il consolidamento. Molti sono i vegetali endemici di questi difficili ambienti, condizionati da forti sbalzi termici, elevata aridità e presenza di salsedine. Proprio per la loro peculiarità alcuni vegetali, come la splendida Matthiola sinuata, sono protetti dalla legislazione europea.
Alcune piccole baie sabbiose delle isole sono l'ultimo luogo ove la tartaruga marina (Caretta caretta) depone in primavera le sue uova. Da soli questi tesori della natura giustificherebbero la tutela di queste aree, fortemente minacciate dall'intenso sfruttamento turistico.
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