Quaderni Habitat n. 11 - Pozze, stagni e paludi. Le piccole acque, oasi di biodiversità

 

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con il Museo Friulano di Storia Naturale 

Scrisse Konrad Lorenz: "recatevi con un vasetto e con un acchiappafarfalle allo stagno più vicino, immergete alcune volte la rete, e raccoglierete una miriade di organismi viventi"; e ancora "Dopo la reticella venne la lente d'ingrandimento, dopo di questa un modesto microscopio, e con ciò il mio destino fu irrevocabilmente segnato". 

Lo stagno, la pozza e la palude sono infatti gli ambienti naturali che al loro interno racchiudono tutto ciò che si può imparare sull'ecologia.

Ma l'interesse ed il fascino di questi ambienti non sono limitati alla scienza o alla didattica; gli stagni fanno parte delle tradizioni contadine, siano stati essi riserve di acqua potabile o irrigua, abbeveratoi per il bestiame o per la fauna selvatica, non sono mai mancati in prossimità dei piccoli borghi rurali. 

Venute meno le attività economiche tradizionali legate a questi ambienti, accresciutosi il bisogno dell'uomo di espandere le aree urbane e industriali o le attività agricole estensive a spese delle zone umide, stagni, pozze e paludi hanno subito un inesorabile quanto rapidissimo processo di declino e sono oggi considerati tra gli ambienti più minacciati in Europa. 

Da queste considerazioni nasce l'idea, oseremmo dire la necessità, di scrivere questo Quaderno Habitat, che ha l'ambizioso proposito di riportare all'attenzione del grande pubblico il valore di queste "piccole acque": piccole per dimensioni, ma di grande valore per la conservazione della natura. 

(Acrobat/PDF compresso, 3.024 MB)

 

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Ultimo aggiornamento 30.01.2023