Quaderni di Conservazione della Natura n. 21 - Uccelli d'Italia (Falconiformes, Galliformes)

 

Immagine-copertina della pubblicazione 'Quaderni di Conservazione della Natura n. 21 -  Uccelli d'Italia (Falconiformes, Galliformes)'Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "A. Ghigi".

Questo secondo volume Uccelli d’Italia esce, per esigenze tecniche legate alla disponibilità delle tavole, ad un anno dalla pubblicazione del III volume. Rimangono inalterate le indicazioni fornite nel III volume, che vengono qui parzialmente riportate per ragioni di praticità.

Per ogni specie è stato riprodotto almeno un individuo adulto in piumaggio definitivo o in piumaggio riproduttivo quando presenti abiti stagionali distinti. In alcuni casi sono stati rappresentati anche altri tipi di piumaggio, come abiti giovanili e invernali, varietà cromatiche o abiti legati al dimorfismo sessuale. L’indicazione dell’abito, se diverso da quello definitivo o riproduttivo, è stata riportata nelle illustrazioni accanto ad ogni disegno, come pure l’indicazione del sesso se riconoscibile su base morfologica.

La redazione dei testi è stata affidata, quando possibile, ad alcuni dei maggiori esperti italiani dei singoli gruppi. La struttura dei testi è stata concepita per fornire un quadro informativo conciso e rigoroso sui principali aspetti della biologia della specie illustrata. I testi vengono proposti sotto forma di schede, composte dai seguenti paragrafi: sistematica, geonemia, origine e consistenza delle popolazioni, fenologia stagionale, habitat e conservazione.

Per ogni specie viene riportato lo status europeo di conservazione (Tucker & Heath, 1994). Particolare importanza è stata data agli aspetti che più caratterizzano le popolazioni italiane. Dato il carattere divulgativo dell’opera, i testi non hanno riferimenti bibliografici. Le mappe di distribuzione dei nidificanti corrispondono a quelle del Progetto Atlante degli Uccelli Nidificanti in Italia (1983-1986), con integrazioni basate sui successivi atlanti locali e pubblicazioni varie.

Gli areali di svernamento, invece, data l’assenza di un atlante invernale nazionale, si basano esclusivamente sui pochi atlanti invernali locali attualmente disponibili, su monografie a carattere geografico e, per alcune specie che frequentano le zone umide, sui risultati dei censimenti di gennaio 1991-1995. La disomogeneità dei dati di origine ha determinato il diverso grado di definizione dei due areali. Per casi di svernamento o nidificazione occasionale sono state mappate solo segnalazioni successive al 1980. Non vengono mostrate cartine delle specie di comparsa accidentale, per le quali sono fornite nel testo indicazioni sulla distribuzione geografica. Per le specie esclusivamente sedentarie è stata prodotta solo la cartina relativa al periodo riproduttivo. Nelle mappe vengono utilizzati simboli diversi per indicare presenze regolari in aree di limitata estensione (cerchio) e presenze occasionali (triangolo).

(Acrobat/PDF, 4.223 MB)

 

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Ultimo aggiornamento 30.01.2023