Il nostro Paese, con circa 8.300 km di costa e la sua posizione centrale del Mediterraneo, è costantemente a rischio di eventi di inquinamento marino da idrocarburi e da sostanze chimiche tossico-nocive principalmente a carico di un traffico marittimo intensissimo e delle piattaforme di estrazione petrolifera off-shore.
Per questo motivo già nel 1982 fu tracciato da una legge innovativa, la 979 - Disposizioni per la difesa del mare - un Piano generale di difesa del mare e delle coste marine dall'inquina-mento che è ancora una realtà consolidata, un sistema che opera con procedure operative standardizzate e conformi alle finalità di tutela del mare e degli ecosistemi marini.
Il sistema nazionale di risposta all’emergenza da inquinamento si basa su tre Enti che lavorano in stretta sinergia: il Ministero, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ed il Dipartimento della Protezione Civile.
Alla base di tale articolazione c’è la consapevolezza che politiche del mare efficaci ed attente alla tutela dell’ambiente non possono prescindere da un agire comune tra tutti i soggetti tecnici ed istituzionali a vario titolo competenti, per svolgere in modo incisivo, coerente e coordinato indagini e controlli lungo tutte le nostre coste ed in tutti i nostri mari.
Il sistema nazionale di risposta all’emergenza da inquinamento marino da idrocarburi e da sostanze chimiche tossico-nocive opera sul campo da un lato per prevenire e dall’altro per rispondere e contrastare gli effetti dannosi sulle risorse del mare: