L'Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto attraverso la legge di ratifica del 1 giugno 2002, n. 120, in cui viene illustrato il relativo Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
L'obiettivo di riduzione per l'Italia è pari al 6,5% rispetto ai livelli del 1990; pertanto, tenendo conto dei dati registrati al 1990, la quantità di emissioni assegnate all'Italia non potrà eccedere nel periodo 2008-2012 il valore di 487,1 Mt CO2 eq (valore obiettivo per l'Italia).
Tale obiettivo risulta abbastanza ambizioso, sia perché l'Italia è caratterizzata da una bassa intensità energetica, sia in funzione del fatto che dal 1990 ad oggi le emissioni italiane di gas serra sono già notevolmente aumentate e, senza l'applicazione di politiche e misure nazionali, sono destinate a crescere ancora. Ai fini di una chiara comprensione dello sforzo di riduzione che l'Italia dovrà effettuare per raggiungere tale obiettivo, basti pensare che lo scenario di emissione "tendenziale" di gas serra al 2010 per l'Italia prevede dei livelli di emissione pari a 579,7 Mt CO2 eq. Questo scenario è stato calcolato tenendo conto solo della legislazione vigente, ossia delle misure politiche già avviate e decise; dunque, rispetto all'obiettivo di Kyoto, si avrebbe un divario effettivo al 2010 di circa 93 Mt CO2 eq.
- Scenario tendenziale: 579,7;
- Scenario di riferimento: 528,1;
- Obiettivo di emissione: 487,1;
- Ulteriore riduzione necessaria per il raggiungimento dell'obiettivo: 41,0.
Produttore delle emissioni | 1990 (Mt CO2eq.) | 2000 (Mt CO2eq.) | 2010 tendenziale (Mt CO2 eq.) | 2010 riferimento (Mt CO2 eq.) |
Totale 1990 (Mt CO2 eq.): 424,9 Totale 2000 (Mt CO2 eq.): 452,3 Totale tendenziale 2010 (Mt CO2 eq.): 484,1 Totale riferimento 2010 (Mt CO2 eq.): 444,5 |
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Industrie energetiche | 147,4 | 160,8 | 170,4 | 144,4 |
Industria manifatturiera e costruzioni | 85,5 | 77,9 | 80,2 | 80,2 |
Trasporti | 103,5 | 124,7 | 142,2 | 134,7 |
Civile (incluso terziario e Pubblica Amministrazione) | 70,2 | 72,1 | 74,1 | 68,0 |
Agricoltura | 9,0 | 9,0 | 9,6 | 9,6 |
Altro (fughe, militari, aziende distribuzione) | 9,3 | 7,8 | 7,6 | 7,6 |
Produttore delle emissioni | 1990 (Mt CO2eq.) | 2000 (Mt CO2eq.) | 2010 tendenziale (Mt CO2 eq.) | 2010 riferimento (Mt CO2 eq.) |
Totale 1990 (Mt CO2 eq.): 96,1 Totale 2000 (Mt CO2 eq.): 94,5 Totale tendenziale 2010 (Mt CO2 eq.): 95,6 Totale riferimento 2010 (Mt CO2 eq.): 95,6 |
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Processi industriali (industria mineraria, chimica) | 35,9 | 33,9 | 30,4 | 30,4 |
Agricoltura | 43,4 | 42,6 | 41,0 | 41,0 |
Rifiuti | 13,7 | 14,2 | 7,5 | 7,5 |
Altro (solventi, fluorurati) | 3,1 | 3,8 | 16,7 | 16,7 |
Il programma di implementazione nazionale
Le misure individuate dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica nel 2002 per coordinare gli interventi di riduzione delle emissioni nei diversi settori, si possono suddividere in tre macro gruppi:
- le misure già individuate con provvedimenti, programmi e iniziative, che concorrono a definire il così detto "scenario di riferimento" al 2010, al quale corrisponde una riduzione pari a 51,8 Mt CO2 eq
- le misure da attuare nel settore agricolo e forestale, con una riduzione di 10,2 Mt CO2 eq
- le ulteriori misure di riduzione, sia a livello interno, sia mediante i meccanismi di cooperazione internazionale del Protocollo di Kyoto, necessarie per colmare il divario residuale di circa 30,8 Mt CO2 eq
- a). l'attuazione di programmi già previsti da leggi nazionali e direttive europee, nonchè da decreti ministeriali, da delibere del CIPE, in materia di produzioni di energia, di riduzione dei consumi energetici, di smaltimento dei rifiuti, di miglioramento dell'efficienza nei trasporti
- b). le iniziative avviate in Cina, nei paesi del nord Africa e nei Balcani, che possono generare crediti di emissione o di carbonio attraverso i meccanismi di Clean Development Mechanism e Joint Implementation
I meccanismi flessibili rivestono un ruolo strategico per l'Italia, al fine di ridurre l'onere complessivo del rispetto del Protocollo di Kyoto e salvaguardare la competitività del nostro paese. Infatti, la maggior parte degli studi indicano che i costi di abbattimento nazionale delle emissioni di gas serra sono molto elevati per l'Italia. Questo è principalmente dovuto alle peculiarità dell'economia italiana, caratterizzata da una bassa intensità energetica e da una grande dispersione delle attività produttive. Una riduzione solo in ambito nazionale delle emissioni comporterebbe costi molto alti per il nostro paese.Pertanto, un ampio uso dei meccanismi flessibili, consente di ridurre - al di fuori del territorio nazionale e a costi ragionevoli - le emissioni di gas serra, limitando la necessità di adottare misure nazionali caratterizzate da livelli di costo maggiori.
- misure approvate o decise nel settore pubblico incluse nello scenario di riferimento che dovrebbero portare crediti di carbonio da JI e CDM per un totale di 12 Mt CO2 eq./anno nel periodo 2008-2012;
- misure nel settore privato incluse nello scenario di riferimento il cui ammontare sarà determinato dai limiti settoriali imposti a livello nazionale e dalla presenza di incentivi del mercato;
- opzioni addizionali per l'impiego dei meccanismi che potranno comportare una riduzione potenziale compresa fra 20 e 48 Mt CO2 eq./anno.