Le nuove candidature a siti Patrimonio dell’umanità di carattere naturale

 Le candidature al “Sistema UNESCO” vanno trasmesse da chiunque abbia interesse (Istituzioni, Enti, Amministrazioni pubbliche, associazioni ed altri soggetti) alla Commissione Nazionale che provvede ad assegnarne i relativi dossier ai Ministeri competenti ratione materiae per l’avvio dell’istruttoria. Terminata l’istruttoria e raccolto il parere non ostativo da parte delle Amministrazioni centrali riunite all’interno del Consiglio Direttivo, il dossier di candidatura viene inviato alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO per la trasmissione ufficiale ai Segretariati UNESCO competenti.

A livello internazionale, il procedimento di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale richiede 2 anni ed è regolato dalle “Operational Guidelines” al cui interno sono contenuti i format di candidatura (Annesso V) e di inserimento nella “tentative list” (Annesso II). A differenza di quanto previsto per le Riserve della Biosfera, infatti, le proposte per la World Heritage List vanno previamente inserite, almeno ad un anno dall’avvio ufficiale del procedimento di candidatura, nella lista propositiva nazionale (cd. “tentative list”).

Le condizioni minime per l’avvio di tale processo sono: l’accordo su governance e gestione del futuro sito tra Enti competenti e società civile; la creazione di un gruppo di lavoro tecnico a livello locale, coordinato da un responsabile e composto da istituzioni locali (tra cui anche quelle scientifiche ed accademiche), relativi uffici tecnici e stakeholder.

Ogni anno, ciascun Paese può candidare al massimo due siti, di cui uno necessariamente naturale. Il ciclo biennale di candidatura passa per la trasmissione ufficiale del dossier entro il 1° febbraio (dell’anno 1) al Centro del Patrimonio Mondiale. Le candidature giudicate ammissibili a valutazione vengono trasmesse dal Centro agli advisory body per un’istruttoria della durata di circa 14 mesi che passa per la costituzione di un panel ad hoc di esperti nel settore, la realizzazione di una missione di valutazione in loco, l’eventuale richiesta allo Stato parte di informazioni aggiuntive e la redazione di un rapporto conclusivo e di una proposta di decisione (cd. draft decision). Nel 2° anno di candidatura si riunisce infine il Comitato del Patrimonio Mondiale (tra giugno e agosto) che, in base al rapporto e alla draft decision trasmessi dagli advisory body, decide se iscrivere, rinviare, differire o bocciare la candidatura.

Il Ministero segue le nuove candidature naturali e l’inserimento di aree protette statali e sub-statali nella lista propositiva nazionale prevista dalle Operational Guidelines – la cosiddetta “tentative list” – passaggio obbligato per il successivo avvio del procedimento di candidatura.

Siti naturali inseriti nella “tentative list nazionale al 1° gennaio 2023

  • 1. Arcipelago de La Maddalena e le isole delle Bocche di Bonifacio (sito potenzialmente transfrontaliero con Monaco e Francia - criteri vii ix x)
  • 2. Grotte e carsismo evaporitico della Regione Emilia-Romagna (criterio viii)
  • 3. Isola dell’Asinara (criteri vii ix x)
  • 4. Sulcis Iglesiente  (criteri ix x)
  • 5. Bradisismo nell’Area Flegrea (criteri vii viii x)
  • 6. Pelagos: il Santuario dei Cetacei (Sito potenzialmente transfrontaliero con Principato di Monaco e Francia - criteri vii ix x)
  • 7. Le Alpi del Mediterraneo (iniziativa transfrontaliera con Francia e Principato di Monaco - criterio viii)
  • 8. Massiccio del Monte Bianco – (Sito potenzialmente transfrontaliero con Francia e Svizzera - criteri vii viii ix x)
  • 9. Il Bacino Marmifero di Carrara (criteri misti naturali-culturali ii vi vii viii ix x)
  • 10. La biodiversità dell’Eocene Marino della Val d’Alpone (criterio viii)
  • 11. La transumanza: il Cammino Reale del Pastore (criteri misti naturali-culturali iii iii x)
  • 12. Le Murge di Altamura (criteri misti naturali-culturali iii vii viii)

 


Ultimo aggiornamento 19.05.2023