Le prime iscrizioni al programma MAB di Riserve italiane risalgono agli anni ’70 e riguardano aree la cui conservazione è mirata al mantenimento e salvaguardia della loro biodiversità. Le prime ad essere iscritte, nel 1977, sono state le Riserve Naturali Statali di “Collemeluccio-Montedimezzo” e della “Foresta del Circeo”, gestite dal Corpo Forestale dello Stato, seguite, nel 1979, da Miramare, istituita come Riserva Naturale Marina con Decreto Interministeriale del 12.11.1986, ed affidata in gestione al WWF Italia. A seguito dell’adozione della strategia di Siviglia e dell’aggiornamento del concetto di Riserva della Biosfera, che ribadisce come la finalità fondamentale da raggiungere con l’istituzione di una Riserva MAB-UNESCO è quella di trovare un equilibrio che duri nel tempo tra conservazione della biodiversità, promozione di uno sviluppo sostenibile e salvaguardia dei valori culturali connessi, cambia il concetto di area protetta, oggetto del riconoscimento MAB. A Siviglia si conviene, dunque, che tale obiettivo possa essere perseguito attribuendo ai territori compresi nelle Riserve le seguenti funzioni complementari:
- conservazione della diversità biologica, delle risorse genetiche, delle specie, degli ecosistemi e dei paesaggi, e della diversità culturale;
- sviluppo, centrato principalmente sulle popolazioni locali, secondo modelli di gestione “sostenibile” del territorio;
- logistica, per supportare progetti di dimostrazione, informazione, educazione ambientale, ricerca e monitoraggio collegati ai bisogni di conservazione e sviluppo sostenibile locale, nazionale e globale.
Le Riserve della Biosfera italiane al 2024 |
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Denominazione sito |
Caratteristiche |
Anno di iscrizione |
1 |
Collemeluccio-Montedimezzo |
La Riserva si trova nella provincia di Isernia, nell’Italia centrale, e comprende due foreste molto ampie in un’area sub-montana, con picchi oltre i 1200 metri di altitudine. Il monte Penna (1277 metri sul livello del mare) e il Colle San Biagio fiancheggiano la zona ad est e ad ovest. Dei due boschi, Collemeluccio presenta rilievi più regolari e più bassi (1.080 metri sul livello del mare). Gli habitat principali comprendono foreste di abeti argentati, boschi misti di abeti bianchi e foreste di cerro, foreste di querce con boschi cedui di carpino, acero campestre e faggete. È stato intrapreso un intervento di tipo selvicolturale per rifornire gli stand di cerro. Sono state inoltre condotte analisi fitosociologiche ed entomologiche. Piccoli villaggi sono sparsi in tutta la Riserva e l’area è frequentata da turisti tutto l’anno. Le principali attività economiche sono l'agricoltura, l'allevamento e l'artigianato tradizionale. |
1977 |
2 |
Circeo |
La Riserva è situata lungo il litorale meridionale del Lazio. Costituita dalla foresta demaniale del Circeo è inclusa nel Parco Nazionale del Circeo, un'area protetta più ampia che salvaguarda gli ambienti ad alta diversità di interesse naturalistico, idrogeologico e faunistico. Comprende un bosco pianeggiante situato su una serie di dune continentali, tre laghi costieri, aree paludose e il massiccio calcareo del Monte Circeo (541 metri sul livello del mare), nonché campi agricoli e pascoli. La Riserva della Biosfera del Circeo si sovrappone parzialmente al Parco Nazionale del Circeo e comprende anche un sito di Ramsar. L'area è meta di turisti grazie, anche, alla sua vicinanza a Roma. Ciò si traduce in una pressione sull'ecosistema che colpisce in particolare le dune costiere. Un'altra sfida affrontata dalla gestione della Riserva è l'eutrofizzazione e l'inquinamento idrico dei laghi costieri causati dalle acque reflue urbane e dalle attività agricole. Il Parco nazionale offre attività di educazione ambientale e, grazie ad un ecomuseo, espone informazioni chiave per i visitatori. |
1977 |
3 |
Miramare e costiera triestina |
La Riserva si estende lungo la costiera triestina, a poi chilometri dalla Slovenia. Comprende una zona marina, con al centro l'Area Marina Protetta di Miramare, dove si praticano attività di conservazione, ecoturismo, ricerca ma anche attività produttive tradizionali come la molluschicoltura e la pesca tradizionale, e una corrispondente zona terrestre. Quest'ultima include il promontorio di Miramare con il Parco storico e il Castello asburgico - meta ogni anno di migliaia di turisti - e il ciglione carsico antistante, dove aree boscate, rupi carsiche e alcune residue zone a landa si alternano con i tipici terrazzamenti coltivati a viti e olivi e con i piccoli borghi carsici storicamente abitati dalla minoranza slovena. www.biosferaunescomiramare.it (in costruzione) |
1979 |
4 |
Cilento e Vallo di Diano |
La Riserva si trova nell'Italia centro-meridionale, al confine con il Mar Tirreno. È caratterizzato da basse montagne dolomitiche con caratteristiche carsiche tipiche come doline e grotte. La costa è costituita da scogliere, baie e spiagge sabbiose, con grotte marine e sorgenti d'acqua dolce. La vegetazione mediterranea sclerofila è divisa in molti habitat secondo l'altitudine, che vanno dalla gariga costiera secca, ai boschi di leccio, boschi misti di querce, carpini e ontani, basamenti naturali di faggio europeo e praterie d'alta quota. La fauna è nota per i suoi uccelli, in particolare i rapaci. Il patrimonio culturale è particolarmente ricco, con tracce di occupazione umana risalenti al Paleolitico, con vestigia archeologiche e storiche di un susseguirsi di civiltà |
1997 |
5 |
Somma Vesuvio e Miglio D’Oro |
Questa Riserva si trova nel Golfo di Napoli e comprende il vulcano attivo Vesuvio, famoso per la sua eruzione nel 79 d.C., che travolse la città di Pompei. La Riserva comprende il Parco del Vesuvio, che è protetto, e l'area di transizione che copre la costa circostante. Anche le "Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata" sono iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. C'è una lunga storia di studi sulla colonizzazione della lava da parte della vegetazione in diverse epoche. Le aree agricole tradizionali comprendono principalmente la frutta, i vigneti e i fiori. La diversità della fauna è relativamente scarsa, tuttavia il sito funge da area di sosta per gli uccelli migratori. |
1997 |
6 |
Ticino, Val Grande Verbano |
La Riserva è situata lungo il fiume Ticino nel nord Italia, a cavallo tra le Regioni Lombardia e Piemonte. È un importante corridoio ecologico all'interno della pianura padana urbanizzata e industrializzata Include un patrimonio naturale e culturale caratterizzato da forti elementi identitari, all’interno di un contesto paesaggistico unico, contraddistinto da elementi storico-architettonici, ecosistemi naturali, semi-naturali e agroecosistemi che ne fanno un fondamentale presidio di biodiversità e il più importante corridoio ecologico tra Alpi ed Appennini. Il territorio, di oltre 332.000 ettari di superficie, ha come asse principale il bacino idrografico del Fiume Ticino, dal confine svizzero sino all’immissione in Po a Pavia. Comprende al suo interno una grande varietà di paesaggi: la Val Vigezzo e le Valli del Verbano, il lago Maggiore e laghi minori (Lago d’Orta, Lago di Varese, Laghi di Comabbio e Monate), i rilievi e le grotte del Campo dei Fiori, le cime e le valli della Val Grande, l'area wilderness più grande d'Italia. La Riserva appare quindi come un mosaico di ambienti naturali ad alto valore ecologico e paesaggistico, contraddistinti da habitat fluviali, habitat forestali, ambienti umidi, ambienti aridi delle brughiere e dei prati magri e estese aree agricole caratterizzate da risaie, prati permanenti e marcite. In quest’area vive una popolazione di più di un milione di abitanti e sono presenti numerose attività afferenti in particolare ai settori dei servizi, produttivo e al turismo nelle zone lacuali e perilacuali. Obiettivo della Riserva è valorizzare e promuovere le iniziative virtuose dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dello sviluppo socio-economico, presenti sul proprio territorio con iniziative di carattere educativo/informativo e pianificatorio e il coinvolgimento diretto degli abitanti. |
2002 estensione 2018 |
7 |
Isole di Toscana |
La Riserva è composta da sette isole (Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri) e alcune isolette tra la costa toscana e la Corsica. Le isole racchiudono una grande diversità geologica, geomorfologica e biologica rappresentativa della regione mediterranea che ha indotto all’istituzione del Parco Nazionale Arcipelago Toscano per proteggere alcune rare specie endemiche, quindi, alcune aree terrestri e marine della Riserva fanno parte anche del Parco Nazionale. I principali tipi di habitat sono foreste sempreverdi di sclerofille, pinete mediterranee e macchia mediterranea, boschi di castagni e latifoglie. Tra le specie rare ed endemiche figurano il falco pellegrino, il pipistrello mediterraneo a ferro di cavallo e la rondine rossiccia a rischio di estinzione. La ricerca attuale si concentra sulla geologia e sulla geomorfologia, sulla distribuzione di pesci e coralli, sul monitoraggio della qualità dell'acqua di mare e sul ripristino di popolazioni di specie rare e su studi di progetti per introdurre innovazioni energetiche e nel settore agricolo. Nella Riserva vivono stabilmente oltre 30.000 persone, dedite soprattutto alle attività turistiche estive. Tre isole (Capraia, Gorgona e Pianosa) nel 19° secolo sono diventate isole penitenziario. Dalla fine degli anni’90 del secolo scorso Capraia e Pianosa cessano questo uso ma le limitazioni imposte all’accesso e allo sfruttamento del territorio legate alla presenza del carcere, hanno indubbiamente contribuito ad una eccezionale conservazione dell’ambiente. Nelle isole ci sono circa 30 siti preistorici, numerosi siti etruschi collegati alle attività minerarie e alcuni resti di ville romane. |
2003 |
8 |
Selve Costiere di Toscana |
La Riserva è situata lungo la costa mediterranea d'Italia a ovest di Pisa tra Viareggio e Livorno. La riserva è ricca di biodiversità che comprende habitat naturali naturali e semi-naturali, tra cui dune, zone umide, boschi mesofitici e pinete e zone agricole con siepi. Questi habitat contengono specie rare che sono altrimenti scomparse dalla maggior parte dell'Italia e dalla regione del Mediterraneo come il bosco planiziale, che copre vaste aree della Riserva. La protezione degli ambienti dunali è uno degli obiettivi principali della Riserva della Biosfera. Le zone umide possono estendersi per diverse centinaia di ettari e garantiscono la riproduzione di numerose specie di uccelli rari come l'airone rosso (Ardea purpurea), il tarabuso (Botaurus stellaris) e l'airone guardabuoi (Bubulcus ibis). |
2004 (estensione e ridenominazione nel 2016) |
9 |
Area della Biosfera del Monviso |
La Riserva è una riserva transfrontaliera tra la Francia e l'Italia, che include una parte nazionale in Italia denominata “Area della Biosfera del Monviso”, di oltre 293 mila ettari, e la “Riserva della Biosfera del Mont-Viso” per la parte nazionale francese. La parte italiana della Riserva della Biosfera si trova nella regione settentrionale delle Alpi italiane, al confine con la Francia. Ha una grande varietà di ecosistemi in diverse condizioni climatiche (il territorio va dai 450 ai 3841 metri sul livello del mare), tra cui si segnala l'area del Monte Viso, il bosco dell'Alevè, popolato principalmente dal Pinus cembra, e il bacino del Fiume Po. La Riserva comprende varie aree già riconosciute per la loro importanza per gli organismi internazionali di conservazione della natura, come Natura 2000 e Aree importanti per gli uccelli (IBA) e aree SIC e ZPS. Nella Riserva vivono oltre 260 mila abitanti, concentrati prevalentemente nelle zone basse e dediti ad attività secolari quali l'agricoltura e la produzione di oggetti artigianali tradizionali (tipica quelli in legno intagliato |
2013 |
10 |
Sila |
La Riserva, situata in Calabria, copre circa 1.700 Km2, includendo il Parco nazionale della Sila. Il territorio comprende il vasto altopiano omonimo, che possiede paesaggi molto variegati con morene glaciali, laghi e sorgenti. Grazie alle sue caratteristiche morfologiche e geografiche, la Riserva ospita una grande varietà di ambienti naturali con differenti microclimi, che assicurano una biodiversità molto importante, con circa 1.000 tipi di piante vascolari, di cui 81 endemiche e oltre 210 specie di vertebrati. Tra gli habitat di maggiore interesse si segnalano: le pinete sub-mediterranee con pini neri endemici e quelli delle foreste mediterranee decidue, vegetazione erbacea e arbustiva alpina, foreste di querce mediterranee e vegetazione arborea igrofila. Nonostante le interazioni centenarie tra gli uomini e la natura, il paesaggio ha mantenuto un rapporto armonioso tra le attività umane, l’ambiente naturale e gli insediamenti urbani. Nel territorio della Riserva, visitato ogni anno da molti turisti, vivono circa 285 mila abitanti dediti soprattutto all’agricoltura, alla silvicoltura e all’allevamento e viene ancora praticata la transumanza del bestiame. La popolazione residente nei 63 Comuni che rientrano nella Riserva di Biosfera della Sila ammonta a circa 285.000 abitanti. |
2014 |
11 |
Appennino Tosco-Emiliano |
La Riserva dell'Appennino Tosco-Emiliano copre il crinale appennino tosco-emiliano dal Passo della Cisa al Passo delle Forbici, che segna il confine geografico e climatico tra Europa continentale e mediterranea. L'area contiene quasi il 70% delle specie totali presenti in Italia, tra cui 122 specie di uccelli, anfibi, rettili, mammiferi e pesci, oltre a un'ampia varietà di flora comprendente almeno 260 specie di piante acquatiche e terrestri. L'attività economica principale nella Riserva è l'agricoltura. Anche le attività ricreative e il turismo rappresentano importanti risorse economiche per la popolazione permanente, che ammonta a 1.300 abitanti nella zona buffer e 100.000 abitanti nell'area transition, mentre la popolazione stagionale comprende 68.500 turisti e proprietari di seconde case. |
2015 |
12 |
Delta del Po |
La Riserva, situata nell'Italia settentrionale, copre tutto il territorio del delta del Po e appartiene a 16 comuni, dei quali 9 in Veneto (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo), e 7 in Emilia-Romagna (Argenta; Codigoro; Comacchio; Mesola; Ostellato; Portomaggiore; Goro), con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti. Il Delta del Po è l’unico delta esistente in Italia e una delle più grandi riserve nazionale di zone umide con sbocco a mare privo di sbarramenti. Il suo attuale assetto, con il più lungo tratto di litorale sabbioso non antropizzato d’Italia, è il prodotto dell’azione del fiume, che nel corso dei secoli ha progressivamente sedimentato i propri depositi alluvionali presso la foce, determinando il progressivo avanzamento della linea di costa. L’opera dell’uomo nel tempo ha regimato le acque e bonificato i terreni ma ha provveduto anche alla conservazione di vaste zone umide, come le valli salmastre, e tuttora garantisce la buona conservazione delle lagune con sbocco diretto a mare. La riserva è un'importante destinazione turistica e il turismo, insieme all'agricoltura e alla piscicoltura, costituisce la principale attività economica delle comunità locali. |
2015 |
13 |
Alpi Ledrensi e Judicaria |
La Riserva si trova nella regione del Trentino, tra le Dolomiti patrimonio dell'umanità e il lago di Garda. Il sito è rappresentativo delle pendici meridionali delle Alpi centro-orientali e comprende una varietà di habitat tra prati alpini, foreste, praterie e brughiere, in alternanza con colture tradizionali. La sua posizione contribuisce a una biodiversità ricca e variegata, creando un corridoio continuo nord-sud tra le aree protette della pianura padana e le Alpi settentrionali. L'area proposta comprende due insediamenti attorno al Lago di Ledro e al Lago di Carera. La Riserva è molto apprezzata come destinazione turistica facendo del turismo la principale fonte di reddito per la popolazione permanente di 15.845 residenti. L'agricoltura è invece la principale attività economica con, in particolare, la coltivazione di vigneti, olivi, frutta, oltre ad una parte di attività rappresentata dall’ allevamento. |
2015 |
14 |
Collina Po |
La Riserva si trova in Piemonte e copre il tratto torinese del fiume Po con i suoi affluenti principali e la Collina Torinese. Il fiume Po è il principale serbatoio di biodiversità nella pianura torinese, in parte dovuto alle numerose zone umide presenti lungo il suo corso. Le sue caratteristiche fisiche e geologiche hanno portato alla formazione di numerose spiagge ghiaiose, di fieni e boschi ripariali che ospitano una varietà di specie. Queste caratteristiche naturali sono di particolare valore per l'ambiente locale densamente popolato, con 900.000 persone che vivono nella città di Torino. |
2016 |
15 |
Tepilora, Rio Posada e Montalbo |
Identificata dal bacino idrografico del Rio Posada e dai massicci che lo circondano (dal Montalbo ai monti di Ala, al Monte Nieddu), copre una superficie di 165.173 ettari, passando in pochi chilometri dalla montagna al mare. Coinvolge il territorio di 17 Comuni del nord-est della Sardegna ricadenti nelle due provincie di Olbia-Tempio e Nuoro, il Parco Regionale di Tepilora, il SIC del Montalbo, il SIC Berchida-Bidderosa, il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna e diverse altre aree di interesse naturalistico. |
2017 |
16 |
Valle Camonica – Alto Sebino |
Il sito si trova nella parte orientale della Lombardia. L'area è caratterizzata da tipiche vallate alpine e prealpine, che vanno dai paesaggi di fondovalle alle cime più alte d'Europa e al ghiacciaio dell'Adamello, e termina nel lago d'Iseo, uno dei bacini più grandi d'Italia. Il paesaggio presenta fiumi e laghi, boschi e foreste, ghiacciai, prati e praterie. L'agricoltura e la zootecnia nella regione seguono tradizioni antiche. |
2018 |
17 |
Monte Peglia |
Il sito si trova nel centro d'Italia, alla confluenza di due sistemi fluviali, il Tevere ad est e Paglia ad ovest. Consiste in una vasta area boschiva e costituisce un importante bacino naturale di fauna, flora e specie di funghi all'interno e intorno a questo antico vulcano spento. Queste risorse naturali consentono attività compatibili con lo sviluppo sostenibile. |
2018 |
18 |
Alpi Giulie |
La Riserva si trova nella parte nord-orientale del Friuli-Venezia Giulia ed interessa i territori del Parco delle Prealpi Giulie, della Riserva Naturale della Val Alba ed il Parco gran Monte e Sorgenti del Natisone. Coinvolge 11 Comuni della provincia di Udine ed ha una popolazione residente di circa 22.000 abitanti concentrati per il 95% in transition area, e ricopre una superficie di circa 715 km2. Situata al confine con la Riserva MAB UNESCO slovena Julian Alps, costituisce con essa un unico grande “cuore” naturale con un ruolo di cerniera tra paesaggi, ecosistemi e culture differenti. Ed è proprio grazie a questa storica sinergia ed al forte legame tra i siti che le due Riserve della Biosfera delle Alpi Giulie, italiana e slovena, hanno intrapreso il percorso di candidatura a Riserva della Biosfera transnazionale delle Alpi Giulie, ufficialmente riconosciuta nel 2024. |
2019 |
19 |
Po Grande |
La Riserva si sviluppa nel tratto medio del fiume Po dove ha la sua massima ampiezza di alveo e di golene rispetto a tutto il resto del corso. Copre una superficie complessiva di 2.866 km2 e comprende 25 siti della Rete Natura 2000 con i suoi 13 habitat di interesse comunitario. La popolazione residente è di circa 555 mila abitanti ricadenti nell’area di 83 comuni e di 3 Regioni (Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia). |
2019 |
20 |
Monte Grappa |
La Riserva della Biosfera copre una superficie di 66.067,3 ettari, coinvolgendo il territorio di 24 Comuni delle 3 province di Belluno, Treviso, Vicenza. L'intero territorio è suddiviso in zone montuose, collinari e pianeggianti. L’area include interamente il Massiccio del Grappa, le aree pedemontane che lo circondano e, verso sud, anche le colline e l’alta pianura che lo collegano con la pianura Padana. A est e ad ovest i fiumi Piave e Brenta ne sono confine distinguendo i territori connessi ad altri massicci della fascia prealpina veneta. Il paesaggio forma un corridoio biologico che collega la Pianura Padana elle Alpi sud-orientali, il cui territorio è impegnato nello sviluppo di una consapevolezza ambientale e nelle misure per mitigare l'inquinamento atmosferico. |
2021 |
21 |
Colli Euganei |
La Riserva di Biosfera comprende 15 comuni, coprendo una superficie totale di 341 km² che ospita una popolazione di oltre 111.000 abitanti. I Colli Euganei, di origine vulcanica, sono definiti da circa 81 colline vulcaniche, tra cui l'imponente Monte Venda che si erge tra terme e pianure verdeggianti adornate da uliveti e vigneti. Dotata di una vasta gamma di flora e fauna endemiche della pianura veneta, la Riserva della Biosfera ha stabilito partenariati con università, promuovendo l’agricoltura sostenibile e l’ecoturismo. |
2024 |