Iniziative

Fondo per il Contrasto al consumo di suolo

Il Fondo per il contrasto al consumo del suolo è stato istituito con legge 29 dicembre 2022, n. 197 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” pubblicata in G.U. n. 303 del 29 dicembre 2022. Il Fondo per il contrasto al consumo del suolo potrà finanziare interventi di rinaturalizzazione dei suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano tesi a contrastare il consumo del suolo con la finalità di avviare azioni di “ripristino” delle superfici di suolo “consumato”, invertendo così il fenomeno verso un bilancio neutro sul consumo di suolo. Gli interventi di recupero all’interno dei perimetri cittadini hanno l’obiettivo principale di “rinaturalizzare” suoli degradati, per restituire loro le funzioni naturali che erano anche quelle di contenimento ed equilibrio dei sistemi di deflusso delle acque meteoriche la cui compromissione può produrre tragedie legate al dissesto idrogeologico. Tale fondo sarà indispensabile per programmare, finanziare e monitorare azioni ed interventi che possano contribuire alla salvaguardia del suolo e al contrasto dei fenomeni di degrado di suolo, compreso il consumo di suolo.

Il DM n. 2 del 02.01.2025, regolarmente registrato dalla Corte dei Conti, fissa i criteri di riparto del Fondo da 160 milioni di euro per il contrasto al consumo di suolo. Le risorse saranno impiegate per la programmazione ed il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado, in ambito urbano e periurbano. Per la ripartizione delle risorse sono stati considerati parametri quali la superficie territoriale investita dalle problematiche ambientali, la popolazione residente e la densità di suolo consumato. La modalità di programmazione degli interventi prevede la stipula di accordi di programma tra le Direzioni generali regionali e la Direzione del MASE competenti in materia di consumo di suolo: ciò consentirà di effettuare in tempi rapidi le modifiche e gli aggiornamenti che dovessero rendersi necessari. La programmazione degli interventi prevede il coinvolgimento attivo di tutti gli enti territoriali coinvolti. Si prevede una prima e importante fase di valutazione di ammissibilità operata dalle regioni sulla base delle richieste di finanziamento avanzate dai rispettivi enti locali, e una seconda fase di istruttoria tecnica da parte delle Autorità di bacino distrettuali e una terza fase di verifica della significatività ambientale da parte del MASE con il supporto tecnico-scientifico di ISPRA."

 


Ultimo aggiornamento 12.02.2025