E’ intenso il lavoro della Direzione generale per il mare e le coste per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra per il settore navale, nell’ambito dell’accordo di Parigi. La Direzione, che coordina la delegazione italiana della riunione del Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC) dell’IMO (Organizzazione internazionale marittima) che si svolgerà dal 10 al 17 giugno 2021, sarà chiamata ad approvare le prime misure per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2.
Un compito che si presenta complesso, considerata la mole di documenti tecnici e politici che dovranno essere discussi e approvati. I lavori del MEPC si concluderanno, infatti, con l’adozione di impegni precisi nella lotta contro il cambiamento climatico.
Sempre in ambito IMO, il Comitato per la protezione dell’ambiente marino ha adottato il piano d’azione “IMO Action Plan to Address Marine Plastic Litter from Ships”, per migliorare le normative esistenti e introdurre misure per prevenire la presenza di rifiuti di plastica negli oceani, una delle principali minacce per gli ecosistemi marini che può avere un impatto negativo anche su attività come pesca, navigazione e turismo (ricordiamo che l’8 giugno ricorre la giornata mondiale degli oceani, per la quale il ministero della Transizione ecologica sta organizzando diverse iniziative, per le quali si rimanda al sito istituzionale e ai social).
Proprio sul marine litter il ministero coordina le attività attraverso un approccio sinergico tra gli aspetti connessi alla prevenzione e quelli legati alla rimozione e al monitoraggio. Dal gennaio 2021 la Direzione ha avviato un’attività sperimentale di raccolta dei rifiuti di plastica attraverso l’impiego di unità navali della Castalia, la flotta antinquinamento del dicastero, impegnate nell’attività di prevenzione dell’inquinamento del mare.