Il Ministro al convegno “Le buone leggi”: “Trovare punti di equilibrio per l’efficienza del Paese. Semplificare non vuol dire non controllare”.
Roma, 19 settembre – Sulle procedure “serve un cambio di passo per adeguarle all’economia reale: semplificare non vuol dire non controllare e diventare superficiali, ma evitare duplicazioni”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, intervenendo al convegno “Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l’Italia”, organizzato a Roma dal Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa.
Nel corso del suo intervento, nel panel dedicato ai temi ambientali al quale ha partecipato anche il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il Ministro ha spiegato che occorre “adattare le procedure e la normativa generale”. Un riordino che riguarda anche “il codice dell’Ambiente risalente al 2006, trovando punti di equilibrio dal confronto con le Regioni per migliorare l’efficienza del Paese”.
“Venti anni fa – ha spiegato Pichetto con un esempio - i produttori di energia erano circa seicento, oggi sono un milione e settecento mila. Non è possibile che il grande player e il piccolo soggetto abbiano le stesse regole”. “L’Europa – ha proseguito il Ministro – sta dando indicazioni di semplificazione, per esempio sul fronte dell’idrogeno, dove l’indirizzo comunitario è che entro un anno si dia avvio all’opera: in Italia se a ogni iniziativa c’è un comitato e un ricorso al Tar, il termine viene superato”. Tra gli esempi citati, quello del decreto sulle aree idonee a ospitare rinnovabili, sul quale occorre “trovare un incontro tra gli interessi, per tutelare lo skyline ma fare l’opera: invece abbiamo casi in cui anche dopo la conclusione delle procedure non viene rilasciato il documento per l’installazione”. “E’ un Paese complicato – ha concluso il Ministro – che noi abbiamo il dovere di rendere più fluido”.