Trasmesso al palazzo Chigi lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Passano all'Autorità per l’Energia le competenze su tariffe e qualità del servizio
Al Ministero dell’Ambiente la pianificazione e la tutela delle risorse idriche. Il Ministro dell’Ambiente ha trasmesso a Palazzo Chigi per la promulgazione lo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che, in attuazione del Decreto “salva Italia”, ripartisce fra Ministero dell’ambiente e Autorità per l’energia elettrica e il gas le funzioni in materia di regolazione e vigilanza in materia di acqua. Nel provvedimento vengono individuate le funzioni da trasferire all’Autorità per l’Energia e il Gas (AEEG) e quelle che devono rimanere al Ministero dell’Ambiente.La nuova regolamentazione naturalmente tiene conto in primo luogo dell’inequivocabile risultato del referendum del giugno 2011, oltre che delle competenza che le Regioni e gli Enti locali hanno sulla materia Lo schema trasmesso prevede l’attribuzione all’Autorità per l’energia delle funzioni che riguardano la tutela della concorrenza e dei livelli essenziali del servizio da fornire agli utenti mentre mantiene in capo al Ministero dell’Ambiente le funzioni di coordinamento, di pianificazione ad ogni livello, e, ovviamente quelle di difesa dell'ambiente con gli interventi per la difesa del suolo e per la tutela e utilizzazione delle acque.In concreto, una volta che il premier avrà firmato il Decreto, sarà l'Autorità per l’energia elettrica e il gas a:- definire e aggiornare i criteri con i quali le autorità di governo degli ambiti o dei bacini quantificheranno la tariffa applicata all’utente finale, - definire i livelli di qualità del servizio da fornire, - a verificare i piani d’ambito anzitutto dal punto di vista economico e finanziario. Nell’adottare queste decisioni, l’Autorità dovrà muoversi nel quadro dei principi, delle finalità e delle attribuzioni stabiliti dalla legge istitutiva dell’authority (l. 14/11/1995 n. 481) e quindi in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione, nel rispetto degli indirizzi di politica generale formulati dal Parlamento e dal Governo.