Il radon (Rn) è un gas nobile radioattivo presente in natura, incolore, inodore, insapore, inerte, del quale normalmente non si avverte la presenza. È originato dalle serie naturali dei radionuclidi primordiali naturalmente presenti nella crosta terrestre e nelle rocce: 238U (uranio), 235U e 232Th (torio).
Il suo isotopo di maggior rilevanza ai fini radioprotezionistici è il 222Rn, è uno dei prodotti di decadimento dell’238U. Tale isotopo, infatti, ha un tempo di dimezzamento di alcuni giorni (circa 3,8 giorni) e può comportare rischi per la salute dell’uomo. Gli altri isotopi del radon, prodotti invece dalle catene di decadimento dell’235U e del 232Th, rispettivamente il 219Rn (detto actinon) e il 220Rn (detto thoron), hanno tempi di dimezzamento talmente brevi, dell’ordine di secondi, da renderli scarsamente pericolosi per la salute umana.
Il radon è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC), nel gruppo 1 delle sostanze per le quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità, poiché rappresenta uno dei principali fattori di rischio di tumore ai polmoni, dopo il fumo. A livello mondiale la principale sorgente di esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è data dal radon (42%), seguita dall’esposizione medica (20%).