Fondo Multilaterale per l’Attuazione del Protocollo di Montreal

    L’ Accordo

Nel 1990, il Protocollo di Montreal ha istituito il Fondo Multilaterale per l’Attuazione  del Protocollo di Montreal per assistere i Paesi in via di sviluppo nel raggiungimento dei loro impegni di conformità rispetto all’eliminazione della produzione e del consumo di sostanze ozono lesive.

Il Fondo è finanziato da 49 paesi industrializzati, tra cui l’Italia, su base triennale. Nel triennio 2018-2020 il budget totale del Fondo è di 540 milioni di dollari e la quota del contributo italiano -  stabilita sulla base delle scale di contribuzione ONU - dei quali il contributo italiano ammonta a 28.336.500 $ (ovvero € 8.751.822 all’anno).

L’Italia, inoltre, partecipa al Comitato Esecutivo del Fondo: l’organo che sviluppa e monitora le linee guida per la definizione dei progetti, promuove e controlla l’attuazione delle politiche operative e amministra i soldi del Fondo stabilendone le modalità di erogazione.

    Obiettivi e risultati

Il Fondo finanzia progetti di riconversione tecnologica, assistenza tecnica, rafforzamento istituzionale, formazione e informazione in 147 Paesi in via di sviluppo (definiti “Paesi Art. 5” ai sensi del Protocollo). Dalla sua istituzione ad oggi, il Fondo ha erogato finanziamenti per un totale di 3,6  miliardi di dollari eliminando più di 488,909 tonnellate metriche di sostanze ozono lesive attraverso 7.000 progetti.

Nell’attuale fase, le attività del Fondo Multilaterale si concentrano sul finanziamento del calendario di riduzione ed eliminazione degli idroclorofluorocarburi (HCFC) disciplinato dal Protocollo di Montreal. Va, inoltre, tenuto presente che, in base a quanto disposto dall’emendamento al Protocollo di Montreal approvato a Kigali nell’ottobre 2016 si sta lavorando per inserire gli idrofluorocarburi (HFC) tra le sostanze soggette a progressiva riduzione in quanto, pur non avendo un effetto deteriorante per lo strato di ozono, hanno un forte potenziale di riscaldamento globale.

    Opportunità per le imprese

I progetti per i quali si vogliono chiedere finanziamenti al Fondo Multilaterale devono essere basati sul “Programma di eliminazione delle Sostanze Ozono Lesive”, che ogni Paese in via di sviluppo è tenuto a predisporre al fine di poter ricevere finanziamenti dal Fondo. I progetti vengono presentati dal Paese stesso, con il supporto delle agenzie di implementazione. Se i progetti rispondono alle linee guida e alle procedure vigenti, essi vengono presentati al Comitato Esecutivo per l’approvazione. L’attuazione dei progetti (dall’inizio fino a completamento dello stesso) è a carico delle agenzie.

Occorre ricordare che il Fondo paga solo i costi incrementali del progetto, stabiliti secondo le regole del Comitato per ogni settore di applicazione. Tali costi rappresentano “il costo aggiuntivo di una conversione legato alle prestazioni ambientali”: sostanzialmente i costi aggiuntivi legati alla scelta di una tecnologia, rispetto ad un'altra, per le sue caratteristiche ambientali migliori.

Le imprese italiane che si distinguono per le tecnologie innovative ambientali sostitutive degli HCFC che vengono utilizzati nei settori delle schiume, della refrigerazione e condizionamento, delle pompe di calore e dei solventi, possono internazionalizzare il loro know-how diventando fornitori delle agenzie di implementazione delle Nazioni Unite.

Le agenzie che implementano i progetti di riconversione industriale approvati dal Consiglio di Amministrazione del Fondo Multilaterale, pubblicano sui loro siti web i progetti che devono attuare e le componenti tecniche di cui hanno bisogno per la sostituzione delle tecnologie ozono lesive. Quindi, per un’impresa o altri soggetti italiani potenzialmente interessati che intendono partecipare ai bandi legati a progetti finanziati dal Fondo Multilaterale Ozono per l’attuazione del Protocollo di Montreal, si suggerisce di monitorare i portali dedicati a progetti e gare nei siti delle seguenti  organizzazioni internazionali: United Nations Development Programme (UNDP); United Nations Industrial Development Organization (UNIDO); World Bank ( attraverso le  parole chiave come “HCFC”, “HPMP”, “Montreal”); United Nations Environment Programme (UNEP).

    I progetti in corso

In base all’allegato IX, punto C.9, della Decisione IV/18 della quarta Riunione delle Parti del Protocollo di Montreal, ogni Paese donatore può destinare fino al 20% del proprio contributo obbligatorio annuale alla cooperazione bilaterale, a condizione che tali attività di cooperazione siano strettamente correlate all’attuazione delle disposizioni del Protocollo di Montreal e rispettino il criterio dei costi incrementali eleggibili definiti dal Comitato Esecutivo del Fondo, l’ExCom. Tale disposizione è stata recepita nell’ordinamento italiano con Legge 409/2000.

Dal 2000 ad oggi, l’Italia ha indirizzato  una frazione della quota del 20% del proprio contributo obbligatorio annuale a 21 Paesi, privilegiando settori valutati di particolare interesse strategico per promuovere il know how tecnologico e il capacity building in loco anche grazie alla valorizzazione dell’esperienza e dell’eccellenza italiana. Da un punto di vista tecnico, questi progetti costituiscono delle componenti settoriali specifiche dei programmi pluriennali presentati dai Paesi in Via di Sviluppo per l’eliminazione delle sostanze ozono-lesive con il supporto delle agenzie di implementazione accreditate al Fondo Multilaterale, ovvero UNIDO, UNDP, Banca Mondiale e UNEP. I progetti, per ciò che riguarda la componente finanziata dall’Italia, vengono definiti attraverso accordi tra l’Italia (MATTM) e le stesse agenzie di implementazione (in particolare UNIDO e UNDP) puntando su opportunità di trasferimento tecnologico che valorizzino le competenze del “Sistema Italia”.  Si procede, successivamente, alla pubblicazione di bandi e avvisi internazionali gestiti direttamente dalle agenzie di implementazione.

Al momento, sono in corso progetti con: Ghana, Messico, Brasile, Cina, Iran, Argentina, Maldive, Ruanda, Lesotho, TunisiaNigeria.

S tratta, nella maggior parte dei casi, di paesi con cui il MATTM ha anche sottoscritto accordi di collaborazione bilaterale per la realizzazione di progetti di lotta e adattamento al cambiamento climatico.

 

   Aggiornamenti

 

 

 

 

 


Ultimo aggiornamento 04.05.2023