Milano, 26 novembre 2020 - Nella mattinata odierna i Carabinieri del NOE di Milano, con la collaborazione del Comando Provinciale di Milano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, Alessandra Simion su richiesta della Procura della Repubblica - D.D.A, Sostituti Procuratori, Sara Ombra e Francesco Vittorio Natale De Tommasi, nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti”, “gestione di rifiuti non autorizzata” e “realizzazione di discariche abusive, queste ultime ubicate in Piemonte, Lombardia, Veneto e FRIULI Venezia Giulia.
L’operazione odierna, nel corso della quale sono stati sottoposti a sequestro ulteriori due aziende unitamente al capitale sociale ammontante a circa 200.000 euro, quale provento del profitto illecito,
si inserisce nell’ambito delle attività svolte lo scorso 20 ottobre 2020 con l’arresto di 15 indagati, il sequestro di 7 aziende operanti nel campo del trattamento dei rifiuti e di 9 capannoni industriali (in Piemonte, Lombardia, Veneto e FRIULI Venezia Giulia), oltre a vari automezzi, anche appartenenti a società di trasporto, utilizzati nelle attività criminali, per un importo complessivo di circa 6.000.000 di euro.
Le attività investigative, hanno consentito di individuare l’esistenza di un gruppo criminale operante nel campo del trattamento e trasporto dei rifiuti, dedito alla gestione e smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti - costituiti da rifiuti indifferenziati urbani, da produzioni industriali e artigianali nonché da rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) stimati, nel complesso, in oltre 24.000 tonnellate - provenienti prevalentemente, su diversi canali, da varie regioni del Nord Italia, attraverso lo stoccaggio ed il successivo abbandono in capannoni industriali dismessi, dando luogo, in tal modo, alla creazione di numerose discariche abusive, localizzate e sequestrate nei comuni di Milano, Lissone (MB), Origgio (VA), Lurate Caccivio (CO), Verona San Massimo, Pregnana Milanese (MI), Romentino (NO), Castellazzo Bormida (AL) e Mossa (GO).
Le indagini appena concluse hanno disvelato come il soggetto oggi tratto in arresto – nello specifico, una donna di 48 anni, abbia messo a disposizione dei propri sodali un impianto per il trattamento dei rifiuti sito in provincia di Varese e le autorizzazioni ad esso riferite per lo svolgimento delle attività di traffico illecito di rifiuti, contribuendo materialmente alla falsificazione ed alla tenuta della relativa documentazione ricevendone in cambio un illecito corrispettivo quantificato in circa 200.000,00 euro e trasformando di fatto l’impianto stesso in una discarica abusiva.
Ulteriori accertamenti hanno messo in luce come l’arrestata fosse a capo non solo dell’azienda di trattamento rifiuti ma anche di un’altra società proprietaria del terreno su cui insiste il compendio aziendale, il tutto sottoposto a sequestro per un valore quantificato in 1.000.000 di euro.