A chi si rivolge (https://www.mase.gov.it/pagina/chi-si-rivolge)
Destinatari del protocollo
Le risorse genetiche, vegetali, animali o microrganismi, vengono utilizzate per vari scopi, che vanno dalla ricerca di base allo sviluppo dei prodotti. Ad esse è spesso associata la conoscenza tradizionale delle comunità indigene e locali, peraltro tutelata dall’ art. 8(j) (http://www.cbd.int/traditional/) della Convenzione. Il protocollo regola l'accesso alle risorse genetiche in relazione al sapere tradizionale degli indigeni e delle comunità locali.
I Paesi ricchi di biodiversità e di tradizioni locali sono per lo più quelli in via di sviluppo mentre i paesi utilizzatori di risorse genetiche coincidono con quelli industrializzati che dispongono di tecnologie avanzate e di risorse finanziarie.
Il caso dell’Italia offre l’esempio di un Paese che è al contempo fornitore e utilizzatore di risorse genetiche.
Risorse genetiche: utilizzatori e benefici
I principali utilizzatori delle risorse genetiche sono gli Istituti di ricerca, le Università e le aziende private operanti in vari settori quali: la farmaceutica, l'agricoltura, l’orticoltura, i cosmetici e le biotecnologie.
I benefici derivanti dalle risorse genetiche possono includere la condivisione dei risultati della ricerca, la partecipazione ad attività di ricerca biotecnologica, nonché i vantaggi monetari derivanti dalla commercializzazione di prodotti a base di risorse genetiche, come ad esempio quelli farmaceutici.