Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli
L’art. 68 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali) ha incaricato il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di predisporre, con cadenza annuale un “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli”. In base alle disposizioni di legge, i sussidi del Catalogo sono intesi nella loro definizione più ampia e comprendono, tra gli altri, incentivi, agevolazioni, finanziamenti agevolati ed esenzioni.
Per la redazione del Catalogo, aggiornato annualmente, il Ministero si avvale, oltre che delle informazioni nella disponibilità propria e dell'Ispra, delle informazioni rese disponibili dall'Istat, dalla Banca d'Italia, dai Ministeri, dalle Regioni e dagli enti locali, dalle università e dagli altri centri di ricerca, che forniscono i dati a loro disposizione secondo uno schema predisposto dal Ministero dell'Ambiente.
Come previsto dalla legge, il Ministro dell’Ambiente trasmette il Catalogo ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE). Il CITE – istituito nel 2021 ed al quale sono state delegate le decisioni in tema di sussidi ambientalmente dannosi – ha convenuto che la graduale rimozione dei sussidi vada definita entro il 2025 in accordo con gli obiettivi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e i principi di Do Not Significant Harm, del Green Deal europeo, della strategia Fit for 55 e in linea con il Piano Nazionale della Transizione Ecologica.
Il processo di riforma avviato dal CITE ha permesso l’eliminazione di cinque sussidi alle fonti fossili – individuati dal Catalogo per il Piano nazionale Energia e Clima 2019 (PNEC) – e ne ha sancito la relativa abrogazione con l’articolo 18 del Decreto-Legge 27 gennaio 2022, n. 4, evitando un effetto finanziario dannoso annuo di 105,9 milioni di euro. Questo provvedimento rappresenta la prima misura sul tema in Italia, segnale positivo rispetto all’attuazione degli impegni assunti in sede comunitaria e internazionale.
In termini più generali, la riforma fiscale ambientale rappresenta lo strumento individuato dall’UE per allineare i gettiti della finanza pubblica alla riconversione energetica e il Catalogo dei sussidi, attraverso il monitoraggio dei sussidi dannosi avviato nel 2016, si configura come una base informativa a scala nazionale. L’indirizzo politico sulla riforma fiscale italiana terrà conto dei principi di gradualità e di compensazione, capisaldi di una riforma qualificante, affinché sia garantito nel tempo l’adeguamento necessario dei settori vulnerabili.
Ciò significa che i nuovi gettiti derivati dagli interventi di riforma, saranno ridestinati a migliorare l’accettabilità sociale, ad investimenti per la ricerca di soluzioni innovative, a spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle attività inquinanti e allo sfruttamento delle risorse naturali, in linea con gli auspici delle principali istituzioni internazionali.
Rilevanti per il processo decisionale possono essere anche i rapporti OCSE esito del progetto “EFR - Enhancing an Environmental Fiscal Reform in Italy and EU”, approvato dalla Commissione Europea e finanziato all’interno del programma a sostegno delle riforme strutturali (SRSP - Structural Reform Support Programme) della DG Reform, su iniziativa del MITE - DG Sviluppo Sostenibile e affari internazionali nel 2017, sostenuta dal MEF e dalla PdCM:
a) “Opportunities and challenges of Environmental Fiscal Reform in Italy” (Opportunità e sfide della riforma fiscale ambientale in Italia), luglio 2021
b) "An Action Plan for Environmental Fiscal Reform in Italy" (“Un Piano d’azione per la riforma fiscale ambientale in Italia”), settembre 2021
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Catalogo dei sussidi |
Quinta edizione (2022 - stima dati 2021)
(for the Executive Summary in English, see page 17)
Quarta edizione (2021 - stima dati 2019 e 2020)
(for the Executive Summary in English, see page 33)
Terza edizione (2019 - stima dati 2018)
(for the Executive Summary in English, see page 13)
Seconda edizione (2018 - stima dati 2017)
(for the Executive Summary in English, see page 13)
21/10/2019, 11-13: “INVITO - Presentazione CSA2 e Consultazione CSA3: stakeholder (imprese - sindacati - ong - fondazioni - think tank)”;
25/10/2019, 11-13: “INVITO - Presentazione CSA2 e Consultazione CSA3: centri di ricerca e università”
Prima edizione (2017 - stima dati 2016)
Sintesi (IT-ENG)
Documentazione e link utili |
• G20 Leaders Statement: The Pittsburgh Summit (2009) - “Energy Security and Climate Change”
http://www.g20.utoronto.ca/2009/2009communique0925.html#energy
• G7 Ise-Shima Leaders' Declaration (2016) - “Climate Change, Energy, Environment”
http://www.g8.utoronto.ca/summit/2016shima/ise-shima-declaration-en.html#climate
• OECD Environmental Performance Reviews – Italy (2013)
http://www.oecd.org/env/oecd-environmental-performance-reviews-italy-2013-9789264186378-en.htm
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