FAO - Protocollo d’intesa su International Alliance on Climate-Smart Agricolture (IACSA) (https://www.mase.gov.it/pagina/fao-protocollo-dintesa-su-international-alliance-climate-smart-agricolture-iacsa)
Scopo della collaborazione tra il Ministero italiano dell’Ambiente e la Divisione “Climate, Energy and Tenure” (NRC) della FAO (Protocollo d’intesa del 25 marzo 2014), è quello di supportare lo sviluppo di una alleanza globale dedicata alla Climate Smart Agricolture (GACSA).
La Climate Smart Agriculture (CSA) è un approccio promosso dalla FAO a partire dal 2010 per creare condizioni tecniche, politiche e investimenti per uno sviluppo agricolo sostenibile che faccia fronte ai problemi connessi ai cambiamenti climatici e garantisca al contempo sicurezza alimentare. Nell’ambito della CSA è fondamentale un approccio integrato alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) che risponda e si adatti alle condizioni locali e che preveda un coordinamento tra i settori strettamente connessi all’agricoltura (allevamento, pratiche agricole e forestali, pesca) e ai settori energia e acqua, al fine di potenziare sinergie e ottimizzare l’uso delle risorse naturali e la conservazione degli ecosistemi.
La Global Alliance for Climate-Smart Agriculture (GACSA) viene avviata il 23 settembre 2014 nell’ambito del Summit sul Clima delle Nazioni Unite. GACSA è una alleanza volontaria tra soci, rivolta a gestire le sfide sulla sicurezza alimentare e l’agricoltura in relazione ai cambiamenti climatici. In particolare l’Alleanza ha l’obiettivo di far crescere un ”approccio intelligente” all’agricoltura legato al clima. L’Italia è diventata membro della GACSA nell’aprile 2015.
Il contributo dell’Italia è di 2 milioni di dollari. Nel 2014 è stato erogata la prima contribuzione di 1 milione di dollari, mentre a dicembre 2015 sono stati erogati ulteriori 425.000 dollari e impegnati i restanti 575.000 dollari. Le attività si concluderanno a giugno 2017.
L’Italia ha chiesto alla FAO di lavorare all’elaborazione di studi di pre-fattibilità finalizzati a costruire opportunità progettuali specifiche. Tra quelle di particolare interesse per la cooperazione tra Italia e Africa si segnalano le seguenti.
L’Italia intende inoltre promuovere un ulteriore progetto pilota in Ecuador – finalizzato a promuovere la coltivazione sostenibile (produzione e trasformazione della produzione) del cacao attraverso strategie agroforestali legate alla protezione della biodiversità, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, al sostegno all'economia locale e delle popolazioni indigene – e altre attività tecnico-analitiche di assistenza all'attuazione regionale dell'approccio della climate smart agricolture in Asia Centrale, soprattutto in Kirghizistan o Tagikistan.
L’Italia, assieme al Brasile, presiede, inoltre, la GBEP: un’iniziativa internazionale istituita nel 2005 che si compone di un forum dove la cooperazione volontaria lavora attraverso il consenso tra governi, ONG e altri partner nelle aree della sostenibilità della bioenergia con lo scopo di alleviare gli effetti dei cambiamenti climatici. GBEP ha provveduto a creare una piattaforma per condividere le informazioni e gli esempi di buone pratiche.
Il Segretariato della GBEP opera presso la FAO dal momento della sua istituzione nel 2006.
L’Italia partecipa alla Partnership e ha sottoscritto un Memorandum of Understanding con la FAO nel 2006 la cui scadenza è stata recentemente prorogata fino dicembre 2017. Il contributo disponibile, per attività di coordinamento e sostegno ai paesi in via di sviluppo, è di 1 milione di dollari.
Nell’ambito della Partnership sono stati messi a punto alcuni indicatori di sostenibilità delle bioenergie che, se applicati nei paesi sviluppati o in quelli in via di sviluppo, sono in grado di dare un’idea della sostenibilità della produzione e uso attuali di bioenergia e, dunque, di fornire linee guida abbastanza precise ai policy makers per nuove politiche volte a migliorare ancora di più la sostenibilità’ delle bioenergie.
L’Italia sta attualmente testando tali indicatori sulla filiera di biogas grazie a una collaborazione tra INEA/CREA e Consorzio Italiano Biogas.