Quaderni di Conservazione della Natura n. 38 - Linee guida per la traslocazione di specie vegetali spontanee (https://www.mase.gov.it/quaderni-di-conservazione-della-natura-n-38-linee-guida-la-traslocazione-di-specie)

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA - Corpo Forestale dello Stato.

Sia a livello nazionale che internazionale, l’anno 2010, dichiarato dall’Assemblea delle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Biodiversità”, ha rappresentato una pietra miliare nella definizione di strategie ed obiettivi volti a ridurre il tasso di perdita di biodiversità per il prossimo decennio. Nell’ottobre dello stesso anno infatti, in Italia è stata adottata la Strategia Nazionale per la Biodiversità 2011-2020 (SNB), mentre a Nagoya, in Giappone, la X Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro (CBD) ha adottato lo Strategic Plan for Biodiversity 2011-2020 e i 20 Aichi Targets. La contemporaneità dei processi di preparazione di entrambe le strategie, unitamente a quello di revisione effettuato a livello comunitario, ha permesso al nostro Paese di dotarsi di uno strumento di riferimento in materia di biodiversità, tempestivo e coerente con quanto definito a livello internazionale, ponendo particolare attenzione alla necessità di salvaguardare la funzionalità dei servizi ecosistemici, essenziali per il benessere umano, e all’importanza di arginare la crescente perdita di biodiversità, riconosciuta come essenziale capitale naturale per l’Umanità.

Con riferimento agli obiettivi specifici e alle priorità individuate nell’Area di Lavoro denominata “Specie, habitat e paesaggio” della Strategia Nazionale per la Biodiversità, un peculiare valore assumono le politiche volte a garantire lo stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie autoctone. Tali politiche si esprimono anche attraverso la realizzazione di azioni pilota di tutela e di ripristino, in situ ed ex situ, o di programmi ad esse dedicati, finalizzati al rafforzamento delle popolazioni naturali autoctone, con particolare riferimento alle specie di interesse comunitario, a rischio di estinzione, rare ed endemiche.

Benché la scienza della reintroduzione a fini conservazionistici sia giovane (Guerrant & Kaye, 2007), attualmente le traslocazioni di specie vegetali sono raccomandate come mezzo efficace per contrastare la perdita di biodiversità da diverse organizzazioni non governative a livello internazionale, come la IUCN, che ha prodotto sia raccolte di casi di studio, sia linee guida (IUCN 1998, 2010, 2012), la Botanic Gardens Conservation International, BGCI (Akeroyd & Wyse Jackson, 1995) e l’organizzazione mondiale degli orti botanici, che ha elaborato linee guida generali per la reintroduzione delle piante.

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