Statistiche incendi boschivi nei Parchi Nazionali (1997-2015) (https://www.mase.gov.it/pagina/statistiche-incendi-boschivi-nei-parchi-nazionali-1997-2015)

(A cura di: Bruno Petrucci – Renato Borelli – Gariano Stefano Luigi)

Per una migliore comprensione del fenomeno degli incendi boschivi in un dato ambito geografico è utile conoscere il loro andamento nel tempo e la loro distribuzione nello spazio. Tali importanti indagini vengono svolte dal Corpo Forestale dello Stato (CFS) che raccoglie i molteplici dati alfanumerici caratterizzanti ogni incendio boschivo attraverso la compilazione sistematica del cosiddetto “Foglio Notizie – Anti Incendi Boschivi (o FN-AIB)”, nonché i dati cartografici (poligoni) delle aree percorse dal fuoco rilevati tramite GPS e distinti per uso suolo.

Ai fini operativi, che esulano da questa pubblicazione ma sono molto importanti per gli enti gestori dei parchi nazionali nella loro pianificazione AIB, la Direzione Protezione Natura e Mare del Ministero dell’ambiente elabora sistematicamente ogni anno - in ambiente GIS (Geographic Information System o SIT Sistemi Informativi Territoriali) - le due diverse tipologie di dati (alfanumerici e cartografici) e le mette in correlazione con un codice identificativo del singolo incendio, sovrapponendo i punti (coordinate UTM) dei primi ai poligoni dei secondi, per fornire così un ausilio concreto all’analisi del fenomeno incendi boschivi nella specifica realtà territoriale del singolo Parco Nazionale.

Nella presente indagine vengono esaminati i dati riguardanti il numero degli incendi annuali e i valori delle relative superfici percorse dal fuoco (boscata e non boscata) rilevati nei Parchi Nazionali dal 1997 ad oggi, per fornire una analisi storica su un periodo relativamente lungo e quindi sufficiente per poter esprimere delle valutazioni statistiche.

I dati annuali dal 1997 al 2006 sono stati reperiti direttamente presso gli Enti Parco, mentre dal 2007 in poi la fonte informativa, unica ed ufficiale, è quella dell’Ispettorato generale del CFS che cura la raccolta dati sugli incendi boschivi a livello nazionale

Nelle tabelle a seguire, le campiture in grigio scuro indicano l’assenza dei dati dovuta all’inesistenza del parco nazionale (non ancora istituito) oppure dell’ente gestore (non ancora costituito) in quel determinato anno; in altri casi è risultato disponibile il solo dato della superficie totale percorsa dal fuoco e quindi mancano (celle in grigio chiaro) le relative superfici distinte in “bosco” e “non bosco”.

I Parchi Nazionali sono stati suddivisi per macroaree geografiche: Nord, Centro e Sud come visualizzato nelle tabelle con le diverse campiture di colore.
Sono stati presi in considerazione:

  • il “Numero di incendi” avvenuti nel PN (“n.”) e
  • la “Superficie percorsa dal fuoco” (in “ettari”) rispettivamente: “totale”, “boscata” e “non boscata”.

Sono stati estrapolati i valori medi annuali di determinati periodi, le percentuali di superficie percorsa dal fuoco rispetto alla superficie totale del parco e infine alcuni grafici che rendono palese l’andamento storico dei parametri di sintesi considerati.

Al fine di avere un quadro oggettivo del fenomeno, per ogni tipologia di dato analizzato sono stati messi a confronto due grafici: uno visualizza l’andamento del dato annuale per tutto il periodo osservato e l’altro visualizza lo stesso periodo senza però prendere in considerazione i valori minimo e massimo, come di frequente si usa nelle statistiche sulla materia in oggetto.

In qualche caso i dati di sintesi risultati dall’insieme (sistema) dei Parchi nazionali sono stati confrontati con quelli dell’intero territorio nazionale per evidenziare equivalenze o eventuali differenze significative.

Tabella 1 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali - Anni 1997-1999.

 

Tabella 2 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali - Anni 2000-2002.

 

Tabella 3 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali - Anni 2003-2005.

 

Tabella 4 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali - Anni 2006-2008.

 

Tabella 5 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali - Anni 2009-2011.

 

Tabella 6 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali - Anni 2012-2014.

 

Tabella 7 - Dati riguardanti il numero e la superficie degli incendi nei parchi nazionali – Anno 2015.

I dati storici degli incendi boschivi rilevano in generale un andamento annuale tendenzialmente in lieve miglioramento (come meglio esplicitato nel seguito con appositi grafici), che risulta più incisivo nel minor numero di incendi ma meno netto nelle relative superfici percorse dal fuoco. In alcuni casi sono particolarmente altalenanti; un chiaro esempio è dato dall’andamento incendi nel PN dell’Aspromonte i cui dati (soprattutto della superficie percorsa dal fuoco) presentano dei bruschi picchi con valori molto alti rispetto alla media, ben evidenziati dagli anni 1997,1998, 2007 e 2012.

Alcuni anni fa, dal confronto fra il decennio 1997-2006 con l’anno 2007 (tab. 8), erano emersi alcuni elementi allarmanti, anche rispetto allo stesso confronto a livello nazionale:

  • il numero di parchi critici nel 2007 era sostanzialmente raddoppiato, interessando per la prima volta quelli del centro Italia (i tre Parchi Nazionali dell’Abruzzo).
  • l’incidenza percentuale di superficie annualmente incendiata su quella totale (protetta) nel 2007 era aumentata in quantità assolutamente anomala nei Parchi Nazionali arrivando al 2,0 %, cioè quasi 7 volte il valore medio storico dello 0,3%; picco notevolmente superiore rispetto a quello pur importante rilevato sull’intero territorio nazionale (0,7 %), tenendo conto che i due diversi ambiti geografici avevano lo stesso valore medio storico.

 

Tabella 8 - Confronto decennio 1997-2006 con l’anno 2007 (in rosso i dati critici).

Questi dati facevano temere una sorta di protesta diffusa e violenta contro le aree naturali protette, esplicitata da una improvvisa escalation di incendi dolosi in tali aree.

A distanza ormai di otto anni, con una certa serenità si può dire che il 2007 è stato un anno eccezionale caratterizzato da una serie di fattori climatici critici e concomitanti; in primis da un periodo siccitoso particolarmente lungo.

I dati del 2007 mostrano chiaramente che anche i tre Parchi Nazionali dell’Abruzzo, storicamente senza particolari problemi di incendi proprio per la loro collocazione geografica e microclimatica, in quelle particolari condizioni climatiche (che peraltro possono ripresentarsi) hanno subito gravissimi danni al patrimonio naturale.

Questo esempio rende doveroso ricordare che la problematica incendi boschivi impone di stare sempre in allerta e soprattutto di predisporre un adeguato piano AIB, da aggiornare ogni anno e da attuare sistematicamente con i relativi interventi di prevenzione.

A seguire, si riporta in tabella 9 la sintesi dei dati degli ultimi 10 anni, cioè del periodo che di solito viene considerato nell’analisi storica del fenomeno incendi boschivi, e che – nel caso dei PN – presenta maggiore completezza nella tipologia dei dati raccolti; infatti, i dati di quest’ultimo decennio sono completi - in tutti i PN - dei valori delle superfici percorse dal fuoco aventi diverso uso suolo: “boscate” e “non boscate”.

Tabella 9 – Incendi degli ultimi 10 anni (2006-2015) nei P.N. – valori totali e medie annuali.

Confrontando i valori delle “Medie annuali” del decennio 2006-2015 (di tabella 9) con i corrispondenti valori del decennio 1997-2006 (di tabella 8), in particolare i totali delle due colonne “N./anno” (di incendi) e “Ha/anno” (di superficie percorsa dal fuoco), risulta che:

  • Il numero medio di incendi/anno è in calo significativo (da 603 a 367);
  • La superficie media annua, invece, è in crescita (da 3.833 a 5.227) in quanto incide molto il valore eccezionale del 2007 presente nell’ultimo decennio; escludendo questo valore eccezionale, anche la superficie media annua risulterebbe in diminuzione, seppur lieve (da 3.833 a 3.317 ettari).

 

Nell’analisi storica degli incendi si usa anche confrontare i valori dell’ultimo anno con la serie storica precedente e quindi, in questo caso sono stati messi a confronto (in Tabella 10) i valori medi annuali del periodo 1997-20134 con i dati del 2015 (ultimo anno disponibile).

I valori riportati nelle ultime quattro colonne della stessa Tabella 10 evidenziano complessivamente un 2015 con pochi incendi (n. 327) rispetto alla media dell’intero periodo (pari a n. 536 ), anche se maggiore rispetto al 2014 dove – per il clima stagionale particolarmente favorevole - ci sono stati soltanto n. 137 incendi. Il valore negativo sulle ultime colonne della tabella 10 indica che il dato dell’ultimo anno è inferiore alla media annuale del precedente periodo a confronto.

Tale risultato positivo è meno marcato in Tabella 11 (cioè con i valori negativi meno alti) dove si confrontano i dati del 2015 con la media dello stesso periodo 1997-2014 al netto dei valori eccezionali del 2007, seguendo una consolidata prassi applicata nella statistica degli incendi boschivi.

Tabella 10 – Confronto tra i valori medi del periodo 1997-2014 (compreso l’anno 2007) ed il 2015.

 

Tabella 11 - Confronto tra i valori medi del periodo 1997-2014 (senza l’anno eccezionale 2007) ed il 2015.

 

Andamento del numero degli incendi dal 1997-2015


Come evidenziato dalla linea di tendenza (linea rossa) nel grafico 1, l’andamento del numero degli incendi nel periodo analizzato mostra una netta flessione ovvero una marcata diminuzione nell’arco temporale considerato. Ciò significa che nonostante il fenomeno sia soggetto a variazioni annuali, anche significative, l’andamento del numero degli incendi tende a diminuire nel tempo.

 

                                                      Grafico 1

Anche escludendo i valori massimo e minimo (grafico 2) degli anni 2001 e 2014, l’andamento è comunque tendenzialmente in diminuzione.

 

                                                      Grafico 2

 

Andamento della superficie percorsa dal fuoco nei Parchi Nazionali dal 1997 al 2015


Dall’analisi dei valori di tutti gli anni compresi nel periodo considerato (grafico 3), emerge che l’andamento della superficie totale percorsa dal fuoco nei parchi nazionali è molto altalenante e complessivamente in leggera diminuzione.

 

                                                       Grafico 3

Escludendo i valori minimo e massimo (rispettivamente riguardanti gli anni 2014 e 2007) dai dati completi della stessa serie storica (grafica 4) risulta che l’andamento è tendenzialmente decrescente, anche se in grado nettamente minore rispetto al n. incendi.

                                                     Grafico 4

 

Andamento della superficie media percorsa ad incendio (sup.tot. / n. incendi) nei Parchi Nazionali dal 1997 al 2015


 

                                                   Grafico 5

 

                                                  Grafico 6

L’andamento della “superficie media percorsa ad incendio”, che è un indice della tempestività e dell’efficacia nella lotta attiva, tende sostanzialmente a mantenersi costante, in particolare senza considerare i due anni aventi i valori estremi (minimo e massimo). Per ottenere un trend in discesa i sistemi di sorveglianza, di allarme e di spegnimento, fra loro collegati, dovrebbero migliorare per rendere più veloce l’intervento di spegnimento, compatibilmente con la disponibilità di risorse umane e strutturali.

 

Andamento della superficie mediamente percorsa da ogni incendio,  per area geografica


Parchi del Nord

Nei P.N. del Nord i dati rilevati e qui riportati nelle due analisi grafiche mostrano che il parametro considerato ha la tendenza a diminuire nel tempo; in maniera più marcata se si escludono i valori estremi (minimo e massimo).

Una curiosità: i valori massimi si ripetono ogni 4-5 anni (1997, 2002, 2007 e 2011).

                                                  Grafico 7

 

                                                  Grafico 8

In generale, nei parchi del nord, si riscontrano pochi incendi ma, in alcuni casi, di notevole dimensione (verificabili soprattutto in aree naturali protette aventi una scarsa viabilità) e, dato l’esiguo numero di incendi in questa area geografica, rendono questo parametro medio annuale molto aleatorio (da 80 ettari a zero, nel periodo considerato).

Parchi del Centro

Dal confronto delle due seguenti analisi grafiche emergono differenze nell’andamento del fenomeno nel periodo valutato. Infatti, considerando i valori massimo e minimo, rispettivamente degli anni 2007 e 2010, l’andamento della superficie media percorsa ad incendio è leggermente crescente, mentre escludendoli è leggermente decrescente.

                                                   Grafico 9

 

                                                 Grafico 10

Anche nel centro Italia il numero di incendi è relativamente contenuto e il valore del parametro medio annuo è abbastanza aleatorio (da 57 ettari a 0,5 ettari).

Parchi del Sud

Dal confronto delle due analisi grafiche emergono differenze incrementali nell’andamento del fenomeno nel periodo valutato. Infatti, considerando i valori minimo e massimo, rispettivamente degli anni 2003 e 2007, l’andamento della superficie media percorsa ad incendio è leggermente crescente; escludendo tali valori estremi il trend risulta sostanzialmente costante.

                                               Grafico 11

 

                                              Grafico 12

Nel caso del Sud Italia il numero di incendi annuo è relativamente alto e l’aleatorietà del parametro superficie media annua è più contenuta (da 30 ettari a 3 ettari).

 

Conclusioni


Le analisi sopra esposte cercano di evidenziare alcuni parametri esplicativi dell’andamento negli ultimi anni (1997-2015) del numero di incendi boschivi e della superficie percorsa dal fuoco nei singoli Parchi nazionali e nel sistema dei PN visto nel suo complesso.

Si tratta di uno “spaccato” geografico relativamente rappresentativo del territorio nazionale, anche nella sua suddivisione in parchi del Nord, del Centro e del Sud.

Ovviamente, è un’indagine storico-statistica di pochi parametri di sintesi che non permette di comprendere il fenomeno degli incendi boschivi nei singoli ambiti territoriali considerati.

Infatti, per questo occorre tenere conto di vari e complessi elementi, in parte accennati in premessa, che comprendono una ottimale conoscenza – anche cartografica - del territorio, della realtà socio-economica, degli incendi pregressi e - nel dovuto dettaglio - dei maggiori fattori predisponenti e determinanti gli incendi boschivi.

In altre parole occorre predisporre una ottimale pianificazione AIB in ciascun ambito territoriale e nella fattispecie, in ciascun Parco nazionale, che comprenda anche l’analisi degli incendi pregressi geolocalizzati, tramite i dati sistematicamente forniti dalla DPNM agli Enti parco nazionali.

Per questo motivo, in attuazione della vigente norma sugli incendi boschivi e in particolare dell’art. 8 della L. 353/2000, il Ministero dell’Ambiente promuove i piani AIB nelle aree protette statali fornendo agli Enti parco elementi di conoscenza del fenomeno (come la presente pubblicazione), disponibili anche sul proprio sito web istituzionale /pagina/attivita-antincendi-boschivi/ (https://www.mase.gov.it/pagina/attivita-antincendi-boschivi) , nonché i dati cartografici georeferenziati degli incendi nei Parchi nazionali disponibili sul Geoportale Nazionale http://www.pcn.minambiente.it/viewer/ (http://www.pcn.minambiente.it/viewer/) (ved. “AIB – uso del suolo nelle aree incendiate”).

 


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