Glossario
L'anidride carbonica è un gas che si forma in tutti i processi di combustione, respirazione, decomposizione di materiale organico, per ossidazione totale del carbonio. E' indispensabile alla vita vegetale ed è praticamente inerte. La CO2 è trasparente alla luce solare, ma assorbe le radiazioni infrarosse emesse dalla superficie terrestre, determinando il cosiddetto 'effetto serra'. Variazioni di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera, dovute a varie attività antropiche (combustione, deforestazione), determinano nel tempo modifiche del clima.
La baseline di un progetto CDM è uno scenario di riferimento che ragionevolmente rappresenta le emissioni di gas serra che si sarebbero avute in assenza dell'attività progettuale proposta.
Gas derivanti da processi di decomposizione di materiale organico (come, per esempio, dalla frazione umida dei rifiuti solidi urbani) che, opportunamente trattati, possono essere utilizzati come combustibile per impianti di generazione termica di energia elettrica.
Masse biologiche che possono essere recuperate e convertite in energia elettrica, in calore o in prodotti chimici sostitutivi di derivati del petrolio (biocarburanti). Per la loro capacità di rigenerarsi, vengono generalmente considerate fonti rinnovabili. i.
Alterazione dell'equilibrio naturale del clima globale del nostro pianeta. I cambiamenti climatici principali riguardano l'aumento, in intensità e frequenza, di fenomeni estremi (uragani, temporali, inondazioni, siccità,?), l'aumento del livello dei mari, la desertificazione, l'aumento di temperatura e la perdita di biodiversità. Per clima a livello globale si intende lo stato di equilibrio energetico tra il flusso totale di energia entrante sul nostro pianeta, che è quasi totalmente l'energia solare ed il flusso totale di energia uscente dal nostro pianeta rappresentata in parte dalla radiazione solare riflessa dall'atmosfera, dalle nubi, e dal suolo ed in parte dall'energia emessa o irraggiata dalla terra nel suo insieme.
Tassazione dei combustibili energetici di origine fossile in base al loro contenuto di carbonio, al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Carbon sink:
Vedi Pozzi di assorbimento del carbonio
CDM (Clean Development Mechanism):
Meccanismo flessibile previsto dal Protocollo di Kyoto in base al quale i paesi industrializzati e ad economie in transizione (Annex I) possono realizzare, nei paesi in via di sviluppo (non Annex I), progetti che conseguano un beneficio ambientale in termini di emissioni di gas serra e trasferire tali benefici (crediti) sull'obbligo relativo al proprio paese.
CERs (Certified Emissions Units):
Credito equivalente ad una tonnellata di CO2 eq generato da un progetto CDM
Atto con il quale un ente accreditato (Designated Operational Entity) assicura che un progetto, durante un periodo di tempo specificato, ha generato le riduzioni di emissioni di gas serra verificate.
Tecnologia per la produzione di energia elettrica da combustibili in forma gassosa, che si basa sull'utilizzo di una o più turbine (generalmente a gas turbogas) associate a una turbina a vapore. Il calore dei fumi allo scarico della turbina viene sfruttato in un generatore di vapore a recupero nel quale si produce il vapore poi utilizzato nella turbina a vapore. Le centrali a ciclo combinato permettono un uso particolarmente efficiente del combustibile e, nello stesso tempo, consentono un limitato impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti. Qualora il calore in uscita dal ciclo combinato venga ulteriormente impiegato in un processo industriale sotto forma di vapore tecnologico, si ha cogenerazione.
Produzione congiunta (in uno stesso impianto) di energia elettrica e di calore che garantisce un significativo risparmio di energia rispetto alle produzioni separate.
Consumi finali di energia (o impieghi finali):
Quantità di energia consumata negli usi finali. Nel caso dei consumi finali di energia elettrica questi sono pari alla somma dell'energia elettrica fatturata dai fornitori e di quella autoconsumata dagli autoproduttori.
Il crediting period per un progetto CDM rappresenta il periodo per il quale le riduzioni di emissioni di gas serra posso generare crediti CERs.
La Direzione Generale Ricerca Ambientale e Sviluppo del Ministero dell'Ambiente ha istituito l'apposito Sportello Meccanismi Flessibili per fornire assistenza nella valutazione preliminare di un progetto di JI o CDM. Lo scopo di tale servizio è di assistere il proponente nel valutare le potenzialità di un'idea progettuale, prima di iniziare la preparazione della documentazione richiesta. Lo Sportello si può contattare tramite e-mail: meccanismi.flessibili@mase.gov.it
Direttiva comunitaria (o europea):
Atto giuridico delle istituzioni comunitarie; si rivolge agli Stati membri, ha efficacia vincolante per quanto attiene al risultato da raggiungere, ma lascia liberi gli Stati membri nella scelta delle forme e dei mezzi atti a conseguire il risultato da essa indicato. Viene incorporata nell'ordinamento nazionale attraverso il suo recepimento, effettuato con approvazione parlamentare di una legge o tramite delega del Parlamento al Governo.
Riscaldamento provocato da alcuni gas presenti nell'atmosfera (detti gas serra) capaci di assorbire una parte dei raggi infrarossi emessi dal suolo e dagli oceani. L'aumento della concentrazione dei gas serra presenti nell'atmosfera, a causa delle emissioni legate alle attività umane, genera un aumento dell'effetto serra, e dunque un anomalo aumento della temperatura atmosferica.
Enti accreditati (Operational Entity):
Ente accreditato dall'Executive Board dei CDM che valida i progetti e certifica i crediti generati.
ERUs (Emissions Reduction Units):
Credito equivalente ad una tonnellata di CO2 eq generato da un progetto JI
Organo elettivo dell'UNFCCC con il compito di definire regole operative per lo sviluppo di progetti CDM. L'Executive Board è formato da 20 membri eletti dalla Conferenza delle Parti. Il CDM Executive Board ha l'autorità per approvare metodologie per la definizione della baseline, dei piani di monitoraggio, per accreditare le entità operative.
International Emission Trading:
Strumento flessibile (vedi permessi di emissione) previsto dagli accordi di Kyoto finalizzato a permettere lo scambio di crediti d'emissione tra paesi o società in relazione ai rispettivi obiettivi. Una società o una nazione che abbia conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiori al proprio obiettivo potrà cedere (ricorrendo all'ET) tali "crediti" a un paese o una società che, al contrario, non sia stata in grado di abbattere sufficientemente le proprie emissioni.
Sostanze inquinanti presenti nell'atmosfera che tendono a bloccare l'emissione di calore dalla superficie terrestre. La loro concentrazione crescente nell'atmosfera produce un effetto di riscaldamento della superficie terrestre e della parte più bassa dell'atmosfera. Qualora l'accumulazione progressiva e accelerante di questi gas continui incontrollata, secondo molti scienziati è probabile che si determini una tendenza al surriscaldamento della superficie terrestre e alla modificazione del clima. Tuttavia, permangono incertezze sull'entità di tali effetti e sulla loro configurazione geografica e stagionale. L'elenco dei gas serra è molto ampio. Il Protocollo di Kyoto prende in considerazione un paniere di 6 gas serra: l'anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), i clorofuorocarburi (CFC), i perfluorocarburi (PFC) e l'esafloruro di zolfo (SF6).
Vedi Gas ad effetto serra
Meccanismo flessibile previsto dal Protocollo di Kyoto in base al quale, una società di un paese Annex I (paesi "industrializzati" firmatari del Protocollo) possa realizzare un progetto che determini una riduzione delle emissioni di gas serra in un altro paese Annex I, e spartire, in base a un accordo tra le parti, i crediti relativi alle emissioni evitate.
Gas incolore, inodore, non tossico, che brucia all'aria con fiamma bluastra; è costituito da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno con formula chimica (CH4). Il metano è il principale componente del gas naturale ed è considerato un gas ad effetto serra.
Vedi Ente Accreditato.
Strumenti di politica ambientale che attribuiscono un diritto di emissione ai loro possessori. L'Autorità di governo emette un numero di permessi coerente con il livello complessivo prestabilito di emissioni. Il proprietario dei permessi può scegliere di utilizzarli - emettendo una quantità di emissioni corrispondente a quella consentita dal singolo permesso moltiplicata per il numero di permessi posseduti - o di venderli. Si viene cosÌ a creare un mercato dei permessi il cui prezzo rifletterà il costo marginale di abbattimento delle emissioni. Questo costo viene minimizzato, per il sistema nel suo complesso, grazie alla possibilità di ridurre le emissioni laddove l'abbattimento è meno oneroso: i soggetti per i quali è meno costoso abbattere ridurranno infatti le emissioni in misura relativamente maggiore e venderanno i permessi a coloro per i quali l'abbattimento è più oneroso. Nell'ultimo decennio sono state avviate varie esperienze di utilizzo di questo meccanismo per problemi di inquinamento locale e nazionale di varia natura. L'Unione Europea intende avvalersi principalmente di tale strumento per contenere le emissioni di gas serra del settore industriale.
Atto esecutivo che contiene obiettivi legalmente vincolanti e decisioni sulla attuazione operativa di alcuni degli impegni della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (United Nation Framework Convention on Climate Change) firmato nel dicembre del 1997 a conclusione della terza sessione plenaria della Conferenza delle parti (COP3). Il Protocollo impegna i paesi industrializzati e quelli a economia in transizione (i paesi dell'Est europeo) a ridurre complessivamente del 5,2 per cento le principali emissioni antropogeniche di gas serra entro il 2010 e, più precisamente, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012. Il paniere di gas serra considerato nel Protocollo include sei gas: l'anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, i fluorocarburi idrati, i perfluorocarburi, l'esafloruro di zolfo. L'anno di riferimento per la riduzione delle emissioni dei primi tre gas è il 1990, mentre per i rimanenti tre (che sono gas lesivi dell'ozono stratosferico e che per altri aspetti rientrano in un altro protocollo, il Protocollo di Montreal) è il 1995. La riduzione complessiva del 5,2 per cento non è uguale per tutti i paesi. Per i paesi membri dell'Unione europea nel loro insieme la riduzione dovrà essere pari all'8 per cento, per gli USA al 7 per cento, per il Giappone al 6 per cento. Il Protocollo di Kyoto entrerà in vigore dopo 90 giorni dalla ratifica da parte di non meno di 55 paesi parti della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici, compresi i paesi dell'Annesso I (cioè sostanzialmente i paesi industrializzati) che siano responsabili nel complesso di almeno il 55 per cento delle emissioni complessive di CO2 relative al 1990.
Pozzi di assorbimento del carbonio:
Elemento dell'ambiente naturale (ad es. le foreste) suscettibile di assorbire anidride carbonica dall'atmosfera nel corso del suo ciclo di vita e di rilasciare gas serra al termine, a causa del processo di decomposizione o dell'utilizzo che ne viene fatto (combustione). Ricerche empiriche stanno cercando di valutare le modalità più corrette per valutare l'apporto fornito (in diminuzione) da tali elementi alle emissioni totali prodotte da un paese.
Atto con cui l'Executive Board accetta formalmente un progetto validato da un ente accreditrato come progetto CDM. La registrazione di una attività come progetto CDM è un requisito necessario per la generazione di crediti CERs.
È un'unità di misura che permette di pesare insieme emissioni di gas serra diversi con differenti effetti climalteranti. Ad esempio una tonnellata di metano che ha un potenziale climalterante 21 volte superiore rispetto alla CO2, viene contabilizzata come 21 tonnellate di CO2 equivalente. I potenziali climalteranti dei vari gas sono stati elaborati dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).
United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC):
Convenzione stipulata tra una serie di Paesi firmatari (Parti), con l'obiettivo di ottenere una stabilizzazione delle concentrazioni di gas-serra nell'atmosfera ad un livello tale da prevenire dannose interferenze antropogeniche nel sistema climatico.
Validazione (di un progetto CDM):
Atto con cui un ente accreditato (designated operational entity) verifica la aderenza di un progetto di riduzione delle emissioni di gas serra ai requisiti stabiliti dall'UNFCCC.
Revisione periodica delle emissioni reali di un attività progettuale effettuata da un ente accreditato. La verifica è propedeutica alla successiva certificazione delle riduzioni.