BBNJ – Accordo sulla biodiversità marina delle aree al di là della giurisdizione nazionale
L’Accordo sulla conservazione e uso sostenibile della biodiversità marina delle aree al di là della giurisdizione nazionale, o Accordo BBNJ (Biodiversity Beyond National Jurisdiction), nasce nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) allo scopo di regolamentare la conservazione, l’accesso e l’uso sostenibile della biodiversità marina nell’Alto Mare.
La decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) di sviluppare uno strumento giuridicamente vincolante sulla biodiversità delle acque internazionali è frutto dell’impegno espresso sul tema dai Paesi Membri in esito alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, tenutasi a Rio de Janeiro, Brazil, dal 20 al 22 giugno 2012, intitolata “The future we want”.
Il 24 dicembre 2017, con Risoluzione 72/249, l’UNGA ha convocato una Conferenza Intergovernativa (ICG) con il mandato di lavorare alla definizione di tale strumento giuridico. La Conferenza si è riunita cinque volte a partire dal 2018 lavorando a diverse versioni dell’Accordo. La quinta e ultima sessione, riunitasi nell’agosto 2022 e poi sospesa, ha ripreso i lavori dal 20 febbraio al 3 marzo 2023 e ha prodotto una bozza di testo concordata che è attualmente in corso di revisione e traduzione.
I pilastri dell’Accordo sono cinque e riguardano:
- L’accesso e l’utilizzo delle Risorse Marine Genetiche (Marine Genetic Resources - MGR)
- L’istituzione di strumenti di gestione area-specifici, incluso le Aree Marine Protette (Area Based Management Tools - ABMT)
- Obblighi e procedure per le valutazioni d’impatto ambientale di attività umane nell’alto mare (Environmental Impact Assessment – EIA)
- Lo sviluppo di competenze e il trasferimento di tecnologia marina (Capacity Building and Transfer of Marine Technology – CBTMT)
- Questioni generali e trasversali, tra cui, ma non solo, l’organizzazione degli organi istituzionali quali la Conferenza delle Parti, il Segretariato e il Comitato Tecnico-Scientifico, e la definizione dei meccanismi di finanziamento.
La recente finalizzazione dell’Accordo rappresenta, pertanto, un importante e storico successo a livello internazionale per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della biodiversità marina su scala globale.
L’Italia ha partecipato attivamente al negoziato ed è tra i maggiori sostenitori dell’Accordo BBNJ quale strumento di rafforzamento della governance dell’alto mare, e reale contributo all’implementazione di obiettivi ambiziosi internazionali quali il target sulla conservazione del 30% dell’Oceano mondiale entro il 2030 (30by30) adottato alla COP15 della Convenzione sulla Biodiversità nell’ambito del Quadro Globale sulla Biodiversità post 2030 (GBF) lo scorso dicembre 2022.
A conferma di tale impegno, l’Italia, ha aderito alla “High Ambition Coalition on Biodiversity beyond National Jurisdiction”, lanciata a febbraio 2022, in occasione del One Ocean Summit di Brest, ed alla relativa Dichiarazione politica, quale forum politico di alto livello di supporto al processo.