LIFE RESPIRE (Centro di Ricerca, Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici) (https://www.mase.gov.it/pagina/life-respire-centro-di-ricerca-previsione-prevenzione-e-controllo-dei-rischi-geologici)
Progetto LIFE del mese di gennaio 2022: LIFE RESPIRE
Progetto LIFE RESPIRE – “Sistema di misurazione del radon e di bonifica in tempo reale dell’aria in ambienti confinati” (LIFE16 ENV/IT/000553)
Le persone vivono l’80-90% del loro tempo in ambienti chiusi (edifici pubblici, abitazioni, scuole, luoghi di lavoro, ecc.); per questo il monitoraggio della salubrità di tali ambienti risulta fondamentale al fine di ridurre l’esposizione della popolazione ad agenti inquinanti.
Il progetto LIFE RESPIRE (http://www.liferespire.it/), co-finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma LIFE 2014-2020 (https://www.mase.gov.it/pagina/programma-lambiente-e-lazione-il-clima-life-2014-2020), riguarda proprio la valutazione della qualità dell’aria in ambienti confinati e, in particolare, il monitoraggio del rischio di esposizione al radon.
Nello specifico, LIFE RESPIRE mira a sviluppare un sistema per il monitoraggio in tempo reale del radon indoor, per aiutare ad adottare le azioni di bonifica appropriate. Ciò contribuirà all’attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione umana alle radiazioni ionizzanti.
Il progetto ha anche l’obiettivo di effettuare misurazioni dirette del radon nei gas del suolo, che accoppiate con dati geologici, sono ampiamente utilizzate per definire il “potenziale geogenico di radon” (GRP) di un’area (cioè una stima di radon originato da fonti geologiche).
LIFE RESIRE intende inoltre fornire alle autorità locali documenti e strumenti – quali linee guida sulla pericolosità del radon e “Web-GIS radon map” in tempo reale – necessari per la pianificazione dell’uso del suolo e la valutazione dei rischi per la salute, in accordo con i piani nazionali di azioni atte a mitigare il rischio radon.
L’iniziativa coinvolge quattro aree significative – tre nel Lazio (Caprarola, Celleno e Ciampino) e una in Belgio (Ardenne) – caratterizzate da uno scarso livello della qualità dell’aria a causa del radon.
Partner del progetto sono: Centro di ricerca, previsione, prevenzione e controllo dei rischi geologici (CERI) dell’Università “La Sapienza” di Roma (coordinatore), Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Centro nazionale delle ricerche (IGAG-CNR) Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (IGNV), Agenzia federale per il controllo nucleare (FANC) del Belgio, Elica S.p.A.