Un “green new deal” per il nostro Paese è l’idea che sta al centro dell’appuntamento 2013 degli Stati Generali della Green Economy, presentato stamattina dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Rimini Fiera, con la partecipazione del ministro Andrea Orlando. Promosso dal Ministero dell’Ambiente, l’evento si terrà il 6 e 7 novembre prossimi a Rimini e proporrà una serie di idee per uscire dalla crisi economica attraverso un nuovo modello di sviluppo che prenda in considerazione l'impatto ambientale della produzione di beni e servizi e quindi non possa prescindere dal miglioramento della qualità ambientale dell’intero sistema produttivo.
Costruire "una strategia per la green economy con la partecipazione degli 'stakeholder', cioè portatori di interessi, che abbiano uno scambio continuo con i decisori, tanto più ora che si dà alla green economy la capacità di introdurre nuovi processi produttivi, elementi di innovazione e un' occupazione stabile e qualificata, insomma un modello complessivo che può cambiare quello del Paese e utile per uscire dalla crisi". Secondo Orlando, infatti, la green economy rappresenta "un salto di qualità in avanti grazie alle alte tecnologie e alla ricerca che può portare sviluppo".
L’obiettivo dell’evento di novembre, ha detto il ministro, è quello di “abbandonare alcuni vecchi schemi economici obsoleti e spostare gli investimenti verso settori nuovi che abbiano, non solo un maggiore ritorno economico, ma effetti positivi a più livelli: economico, sociale, ecologico, occupazionale”. Proprio il lavoro rappresenta per Orlando uno snodo importante da cui far passare una serie di interventi che permettano la creazione di nuovi posti di lavoro e il superamento della recessione con un nuovo modello economico ecosostenibile. Parte proprio dai dati europei sull’occupazione l’analisi del Ministro secondo il quale, in 10 anni, i posti di lavoro verdi sono aumentati fino a raggiungere 4 milioni di unità all’interno dell’Unione europea, cosa assolutamente in controtendenza rispetto alla profonda deindustrializzazione del continente. Ed è per questo che è stata annunciata dallo stesso ministro la proposta condivisa con il ministro Giovannini di organizzare un vertice informale dei ministri europei di Lavoro e Ambiente, in vista del semestre di presidenza italiana dell’Ue. “Sarebbe - ha spiegato - il riconoscimento che la green economy può essere una leva fondamentale per uscire dalla crisi e creare più occupazione attraverso innovazione e ricerca”.