Ministro da oggi a Pechino, firmati due protocolli su cooperazione ambientale: “Italia ha grande know-how, progetto “One Belt, one road” di particolare importanza”. Presentata la "Sen" al collega cinese
Pechino, 14 giu – “La Cina ha preso atto dell’esito del G7 Ambiente di Bologna apprezzandone il risultato e ha rinnovato la sua volontà di continuare sulla strada dell’impegno definito con l'accordo di Parigi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, incontrando a Pechino Li Ganjie, ministro della Protezione Ambientale della Repubblica Popolare Cinese. Da oggi fino a giovedì Galletti sarà a Pechino per incontri bilaterali e per la promozione di rapporti commerciali tra aziende italiane e cinesi impegnate in campo ambientale. Il ministro ha ricordato nel suo intervento “l’impegno della Cina per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile e l’iniziativa ‘One Belt, one road’”, che – ha ricordato il ministro – “ha una particolare importanza per l’Italia, non solo per le ragioni storiche legate alla ‘Via della Seta’, della quale il porto di Venezia è stato spesso indicato come il terminale europeo, ma anche per il suo ruolo di ponte geografico e culturale tra Europa e Oriente”.
“L’Italia – ha aggiunto Galletti - possiede un grande know-how in tema di infrastrutture, tecnologie e politiche nel settore ambientale, specie sull’inquinamento, la green economy e le energie rinnovabili. Le nostre piccole e medie imprese – ha aggiunto – sono in grado di contribuire in maniera significativa alla nostra cooperazione”. Il ministro ha inoltre presentato all'omologo cinese la Strategia Energetica Nazionale, da lunedì in fase di consultazione: "L'Italia - ha detto Galletti - si pone come un modello di transizione verso la decarbonizzazione e l'efficientamento energetico".
Italia e Cina hanno firmato due protocolli di intesa. Il primo, sottoscritto dai rispettivi ministri, prosegue e rafforza la cooperazione tra le parti nel settore della protezione ambientale e dello sviluppo sostenibile: in particolare su temi quali l’inquinamento atmosferico, quello delle acque e del suolo, la “capacity building”, la politica e la normativa ambientale, l’implementazione degli accordi multilaterali. Ciò avverrà attraverso lo scambio di esperienze al più alto livello, di informazioni e delle migliori pratiche, la definizione di progetti congiunti e la promozione della partecipazione del settore privato nell’ambito della cooperazione.
Un secondo protocollo, siglato per la parte italiana dal Direttore generale per lo Sviluppo sostenibile Francesco La Camera e per quella cinese dal Consiglio Cinese per la Cooperazione Internazionale su Ambiente e Sviluppo (CCICED) nella persona del Direttore Generale del dipartimento Guo Jing, prevede di proseguire il partenariato strategico per “rafforzare la cooperazione in campo ambientale e di sviluppo verde, facilitando lo sviluppo di una società in grado di risparmiare risorse e rispettare l’ambiente in Cina”: i settori strategici sono “l’energia e il cambiamento climatico, la governance ambientale, lo sviluppo ambientale ed economico, le imprese e i meccanismi di mercato”.
Per maggiori informazioni sulla cooperazione Italia-Cina consultare la pagina: http://www.