Difesa del suolo - Monitoraggio reati ambientali

 

Da anni il territorio, specie quello delle regioni del Mezzogiorno, è stato oggetto di interventi incontrollati come prelievi da cave illegali, restringimento degli alvei, occupazioni abusive, interventi abusivi su infrastrutture idrauliche (arginature, opere di difesa), scarico dei rifiuti solidi e liquidi in luoghi non idonei.

 

L'effetto di tali azioni è riscontrabile in avvenimenti catastrofico-alluvionali che hanno coinvolto nel recente passato il Mezzogiorno d'Italia (Calabria - Soverato, Favazzina), e che hanno dimostrato come i rischi determinati da azioni illegali comportino un aggravamento, spesso rilevante, delle condizioni di deflusso dei corsi d'acqua e del loro naturale andamento.

 

La rapida e continua innovazione tecnologica dei sistemi di controllo del territorio e di capacità di previsione, analisi e gestione delle situazioni di rischio (esondazione, allagamento, frana etc.), mette a disposizione strumenti fino a qualche anno fa impensabili in termini di profondità ed ampiezza di analisi.

 

Tuttavia, le esperienze passate hanno dimostrato che l'impiego efficiente di tali mezzi richiede uno sforzo notevole da parte dei soggetti coinvolti nelle attività di controllo delle illegalità, sia in termini di azioni di sistema sia nella definizione ed impiego di valide e specifiche metodologie di rilievo ed analisi delle situazioni di rischio indotto.

 

A ciò si affianca la necessità di svolgere adeguate azioni di aggiornamento e rafforzamento delle competenze degli addetti ai lavori. Il complesso di tale quadro richiede un importante impegno da parte delle Amministrazioni Regionali, chiamate ad identificare e classificare le situazioni di rischio idraulico indotto da reati ambientali in modo da poter programmare gli interventi sulla base delle situazioni a maggiore rischio per i cittadini.

 

Tale azione include in particolare la riorganizzazione delle funzioni, dei compiti e delle modalità operative standardizzate a livello nazionale, sviluppate e condivise con le Istituzioni Centrali competenti: il Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (C.C.T.A.) e gli altri Organismi ed Enti preposti alla salvaguardia dell'ambiente tra i quali il Corpo Forestale dello Stato ed il Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto.

 

Il Bando di Gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea numero S143 del 29 Luglio 2009.

 
Stato

Ultimo aggiornamento 04.05.2023